Colpì a morte l’allora fidanzato con una coltellata al cuore nella notte tra il 25 e il 26 settembre 2022, al termine di un litigio nel parcheggio di un locale ad Abano Terme, alle porte di Padova. Adesso, a oltre un anno dal delitto, la 31enne Valentina Boscaro è stata condannata dalla Corte d’Assise del capoluogo euganeo a 24 anni di reclusione. La sentenza è stata pronunciata la sera di mercoledì 18 ottobre, al termine della camera di consiglio.
Al processo Boscaro aveva dichiarato che il compagno, Mattia Caruso, la picchiava e la minacciava di ucciderla, raccontando pure di essere stata costretta da lui a mangiare il cadavere della loro tartaruga, dopo averla accusata di essere responsabile della sua morte. E tuttavia, in fase di indagini, la donna aveva inizialmente negato di essere responsabile dell’omicidio, parlando di un uomo incappucciato (un “magrebino”) con il quale Caruso avrebbe discusso prima di morire. La confessione arrivò solo in un secondo momento: Boscaro ha riferito di aver avuto, quella sera, un diverbio con il fidanzato, che si era dimostrato violento e l’aveva picchiata, al che lei avrebbe reagito senza però l’intenzione di ucciderlo.
Nella sua requisitoria, la pm Valeria Sanzari ha definito “assolutamente inattendibili” le dichiarazioni dell’imputata, avendo lei “sempre mentito” sulle circostanze dell’omicidio. La giustificazione di essersi sentita minacciata, ha detto, sarebbe servita a Boscaro solo per “manipolare la gravità del fatto”, considerando che non aveva alcun segno sul corpo e sugli abiti. Per queste ragioni l’accusa aveva chiesto il massimo della pena, la condanna all’ergastolo senza attenuanti generiche.