Cattiveria e metodi per indebolirci”, “noi uno specchio della loro meschinità“, “gli altri si rotolano nel fango, noi voliamo alto”. E’ stato un discorso puntellato su “noi e loro” quello con cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni celebra il primo anno del suo governo in un video inviato alla festa di Fratelli d’Italia al teatro Brancaccio, intitolata “L’Italia vincente”. “Noi siamo il nemico da abbattere” dice la premier senza spiegare a chi si riferisce. Un discorso che porterà vari esponenti dell’opposizione ad attaccare la premier, accusandola di eccessivo vittimismo.

“Anche io sono un essere umano” – Alla manifestazione del partito non è intervenuta di persona perché – ha spiegato il ministro della Difesa Guido Crosetto dal palco – “oggi passerà la giornata con la figlia, il posto dove doveva stare, dove è giusto che sia. E noi, che siamo una comunità, dobbiamo comprenderlo”. C’è una serie di “non detti”, naturalmente nella frase di Crosetto: prima gli affari personali che privati non possono essere, quelli che riguardano la sua separazione dal giornalista Andrea Giambruno, poi i vertici internazionali, il summit di pace al Cairo (andato male) e poi il faccia a faccia col premier Benjamin Netanyahu in Israele. Le ultime 72 ore di Meloni sono state tutt’altro che leggere. “Anche io sono un essere umano e se c’è qualcuno a cui posso chiedere comprensione sono i simpatizzanti, i rappresentanti, i militanti e i dirigenti di Fdi” dice. Una certa vena personale traspare anche da un altro passaggio, più politico, dove ricompare la parola cara alla destra, “giornaloni”: “Mi sono chiesta un anno fa perché in così tanti si commuovessero anche nel momento del giuramento – afferma – Ora, con tutto quello che è successo, mi sono tornata a chiedere come mai intorno a noi ci sia ancora così tanto affetto e sostegno da parte degli italiani, distanti anni luce da quello che dicono i giornaloni, e ora lo so, è perché noi diamo rappresentanza all’Italia vera, quella di chi si sono rimbocca le maniche e lavora e che sono stati scavalcati da furbi e raccomandati”.

Gli attacchi agli altri che “si rotolano nel fango” – Nel video registrato dal Cairo dove l’Italia – spiega Meloni – “doveva essere rappresentata al massimo livello”, la premier a un anno dal giuramento nelle mani del presidente della Repubblica rivendica in particolare la compattezza del suo partito e della maggioranza di centrodestra. “Quello che noi stiamo dimostrando – dice la capa del governo – è che si potevano raggiungere risultati inimmaginabili e fare cose straordinarie senza dover essere meschini o dover prendere scorciatoie o fare cose impresentabili o dover compiacere persone impresentabili”. E aggiunge: “Se noi riusciamo e stiamo riuscendo tutta questa gente dovrà fare i conti con la propria coscienza e vi garantisco che li farà. Dunque, nessuna paura, testa dritta, sguardo rivolto verso l’alto e sorriso sul volto. Abbiamo grandi cose da realizzare per il nostro popolo e le realizzeremo”. Come accade sempre con le feste di partito il discorso si tinge di training autogeno e ancora di più in giorni complicati come quelli della presidente del Consiglio. In più qui, come detto, c’è questo continuo riferimento a chi “dovrà fare i conti con la propria coscienza” che non viene esplicitato. “Gli altri – continua la premier – continuino pure a rotolarsi nel fango, noi voleremo alti. Sono convinti che alla fine riusciranno a farci perdere la calma? Sinora l’hanno persa solo loro perché le nostre spalle sono larghe, la nostra coscienza è a posto. I nostro obiettivi sono grandi e quello che ha importanza per noi è non deludere l’Italia e gli italiani”. Per Meloni la destra “è il nemico da abbattere perché noi siamo uno specchio, uno specchio della loro meschinità”. E ancora: “La cattiveria e i metodi che usano per indolirci hanno raggiunto vette mai viste prima“. Quanto al prosieguo dell’attività dell’esecutivo Meloni assicura che la maggioranza vuole “riformare nel profondo quello che va riformato senza guardare in faccia a nessuno”.

Le accuse di vittimismo dell’opposizione – Ad attaccare Meloni sono un po’ tutti nei ranghi dell’opposizione. Da Giuseppe Conte, che ha diffuso un video di commento alla festa di Fdi (“Vi starete chiedendo cosa c’è da festeggiare”), fino persino a Matteo Renzi (secondo il quale “dopo un anno di governo l’Italia sta peggio). Alcuni esponenti del Pd, come Antonio Misiani, pongono l’accento su alcuni passaggi del discorso della premier: “Cattiverie mai viste, vogliono indebolirmi, meschini, continuino pure a rotolarsi nel fango”. Quella della Meloni doveva essere la festa (si fa per dire…) del primo anno di governo. Si è trasformata in un festival del vittimismo e della sindrome da assedio. Il solito modo furbesco per distogliere l’attenzione da dodici mesi assolutamente fallimentari. Solo chiacchiere e distintivo”, dice il responsabile Economia dei dem. “Oltre 7 minuti di vuota retorica propagandistica, nessun risultato concreto rivendicato e l’immancabile solito vittimismo della destra italiana”, scrive sui suoi canali social il segretario di Più Europa, Riccardo Magi. Simile il senso del commento di Arturo Scotto, capogruppo dem in commissione Lavoro: “O risultati dopo un anno a Palazzo Chigi sono così magri che l’unica cosa che sa fare Giorgia Meloni è attaccare l’opposizione. La propaganda della destra ha sempre lo stesso registro: il vittimismo. Che è il modo migliore di galleggiare al potere senza assumersi responsabilità”. L

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