Botta e risposta. Il colosso petrolifero statunitense Chevron ha comprato il produttore Hess per 53 miliardi di dollari (50 miliardi di euro) in azioni. Due settimane fa la concorrente Exxon aveva acquistato l’operatore di shale oil Pioneer per 58 miliardi di dollari. L’offerta di Chevron di 171 dollari per ogni azione Hess garantisce un premio del 4,9% rispetto alla chiusura di venerdì. Gli azionisti di Hess riceveranno 1,025 azioni di azioni Chevron per ogni titolo. Hess è particolarmente presente in Guayana, uno dei paesi produttori di petrolio emergenti dopo la scoperta, circa dieci anni fa, di importanti giacimenti. Dispone di altri concessioni nel Golfo del Messico. L’operazione conferma che le grandi compagnie petrolifere non hanno nessuna intenzione di allontanarsi dai combustibili fossili (petrolio, gas e carbone) che, con le attuali quotazioni favorite dalla guerra in Ucraina, stanno regalando profitti stratosferici. Nessun big ha seriamente intenzione di ridurre la presenza in questo business a favore di un maggior impegno nelle rinnovabili. Anche le compagnie europee che pure sembravano più convinte nell’avviare un percorso di transizione hanno fatto retromarcia.

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