Andrea Giambruno, protagonista di alcuni imbarazzanti fuorionda trasmessi da Striscia La Notizia e ormai ex compagno della premier Giorgia Meloni, è stato segnalato dal Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia al proprio Consiglio di disciplina territoriale. Giambruno, 42 anni, è giornalista pubblicista dal 2014. Il Consiglio dell’Ordine ha poteri di mera denuncia. Tutta la procedura è ora in capo al Consiglio di disciplina, composto da nove giornalisti fra professionisti e pubblicisti, che decide una eventuale sanzione, dall’avvertimento fino alla radiazione, in maniera del tutto autonoma.
Da quanto si è appreso la pratica, relativa all’ipotesi di violazione delle norme deontologiche da parte di Giambruno, come nella norma segue un ordine cronologico e si ritiene partirà in tempi relativamente brevi. Andrea Giambruno è già stato oggetto di una segnalazione riguardo il caso in cui durante la trasmissione ‘Diario del Giornò disse: “Se vai a ballare hai tutto il diritto di ubriacarti, non ci deve essere nessun tipo di fraintendimento e nessun tipo di inciampo, ma se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche perché poi il lupo lo trovi“. Questo era stato una delle prime gaffe del conduttore a cui erano seguiti altri episodi.
Non è il solo problema che dovrà affrontare il conduttore. C’è anche un esposto contro di lui della commissione Pari Opportunità della Federazione nazionale della Stampa italiana inviato, come si legge in una nota, al presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, Riccardo Sorrentino, “per le parti che competono la Cpo, e precisamente gli atteggiamenti scurrili e molesti verso le colleghe rivelati dagli ormai noti fuori onda. Si tratta – prosegue la nota – di atteggiamenti inammissibili, ancor più sui luoghi di lavoro e da contrastare con ogni mezzo. La Cpo Fnsi è impegnata da anni su questo fronte: come molti media hanno riportato in questi giorni, Cpo Fnsi aveva realizzato già nel 2019 un sondaggio sulle molestie sui luoghi di lavoro dai risultati pesanti e inequivocabili (85%)“.