Economia

Fisco, dal 2024 dichiarazione precompilata anche per le partite Iva. Le sanzioni tributarie dovranno essere “proporzionate”

Le sanzioni tributarie e le misure di contrasto a elusione e evasione fiscale dovranno rispettare il “principio di proporzionalità” e il procedimento tributario dovrà bilanciare “la protezione dell’interesse erariale alla percezione del tributo con la tutela dei diritti fondamentali del contribuente”. A stabilirlo è la bozza di decreto attuativo della delega fiscale che modifica lo Statuto del contribuente del 2000, esaminata oggi dal cdm insieme al decreto sugli adempimenti. I contenuti sono in linea con gli annunci del viceministro Maurizio Leo, convinto come è noto che sanzioni come quella per omessa presentazione della dichiarazione annuale Iva, dal 120% al 240% dell’ammontare dovuto, siano “al di fuori di ogni logica europea” e sia necessario ridurle al 60% del dovuto. Il tema sarà però affrontato nel merito in un provvedimento successivo. Tra il resto arriverà poi il Garante nazionale del contribuente, “scelto e nominato dal ministro dell’Economia” tra magistrati, professori universitari di materie giuridiche ed economiche, notai, avvocati, commercialisti e ragionieri “per la durata di quattro anni, rinnovabile una sola volta tenuto conto della professionalità, produttività ed attività svolta”.

Il decreto sugli adempimenti dispone che dal 2024 la dichiarazione precompilata sia resa disponibile dall’Agenzia delle Entrate anche ai contribuenti titolari di redditi diversi da quelli di lavoro dipendente e pensione, quindi i redditi da lavoro autonomo e d’impresa. Dagli altri modelli di dichiarazione saranno “progressivamente eliminate le informazioni che non sono rilevanti ai fini della liquidazione dell’imposta o che l’Agenzia delle entrate può acquisire tramite sistemi di interoperabilità delle banche dati proprie e nella titolarità di altre amministrazioni”. Saranno inoltre “progressivamente ridotte le informazioni relative ai crediti d’imposta derivanti da agevolazioni concesse agli operatori economici da indicare nei modelli dichiarativi”.

Prevista anche la riorganizzazione e razionalizzazione degli Isa, gli indici sintetici di affidabilità fiscali. Lo prevede una bozza del decreto legislativo fiscale sugli adempimenti in esame oggi in Cdm, sottolineando che si procederà ad una razionalizzazione degli indici “per rappresentare adeguatamente la realtà dei “comparti economici cui si riferiscono e cogliere le evoluzioni della classificazione delle attività economiche Ateco”. L’Agenzia delle entrate dovrà rendere disponibili ai contribuenti, o ai loro intermediari, “anche mediante l’utilizzo delle reti telematiche e delle nuove tecnologie, gli elementi e le informazioni in suo possesso riferibili allo stesso contribuente, acquisiti direttamente o pervenuti da terzi, per l’acquisizione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione” degli indici.

Per quanto riguarda la memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi, futuri decreti del Mef, sentito il Garante della privacy, sono chiamati a individuare “i termini e le modalità per trasmettere all’Agenzia delle entrate, oltre ai dati relativi alle spese detraibili e deducibili, anche i dati relativi ai redditi percepiti dai contribuenti, da indicare nella dichiarazione dei redditi”. Ad esempio, “potrà essere introdotta, nei confronti del Gestore dei servizi energetici spa, la trasmissione dei dati relativi ai proventi corrisposti al responsabile dell’impianto, persona fisica, che ha optato per la vendita dell’energia prodotta dal suo impianto fotovoltaico, risultata esuberante rispetto ai propri bisogni energetici”.

Il nuovo calendario delle scadenze, poi, escluderà – “salvo casi di indifferibilità e urgenza” – che l’Agenzia invii atti ai contribuenti nel mese di agosto e di dicembre. La sospensione riguarda in particolare le comunicazioni degli esiti dei controlli automatizzati e di quelli formali e quelle degli esiti della liquidazione delle imposte dovute sui redditi assoggettati a tassazione separata.