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La fake news sulla morte del maestro Zubin Mehta: “Hello, I’m still alive”

E le fake news colpirono anche il mondo della musica classica. Nelle scorse ore, infatti, è stata fatta girare sui social la “notizia” che il maestro Zubin Mehta, direttore onorario della Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino, fosse morto. Tanti i retweet, e la mancanza di verifiche adeguate, con il celebre direttore d’orchestra indiano, oggi 87enne, già sotto dieci metri di terra. Invece, come si sono affrettati a precisare dalla pagina Facebook del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, era “una fake news, molto molto fake”.

“Stanno circolando da qualche minuto sul web delle false notizie – peraltro condivise da sprovveduti e che bolliamo immediatamente come volgari e inappropriate – circa la morte del maestro Zubin Mehta. Il maestro è a Los Angeles, ha risposto al telefono e finora non risulta che un trapassato ad altra vita dica ‘Hello!’ e si faccia una grande risata. Lunga, lunghissima vita al nostro amato maestro Mehta”, hanno spiegato sul post del Maggio. Buffo però che la sepoltura del maestro originario di Mumbai fosse già avvenuta addirittura in Consiglio Comunale a Firenze. Come sostiene La Nazione è stato il capogruppo di Fratelli d’Italia, Alessandro Draghi, a dare il triste, ma falso, annuncio: “Volevo avvisare l’aula della morte del direttore d’orchestra”.

Tra i consiglieri, è scritto nelle cronache del quotidiano fiorentino, si è subito alzato un coro di “no” di dispiacere. Ma a stretto giro ecco smentita la dipartita di Mehta. Prima il post del Maggio e poi l’ubiquo sindaco di Firenze Dario Nardella: “Lunga vita al maestro Zubin Mehta. Alla notizia della sua morte abbiamo avuto tutti un sussulto ma fortunatamente era una fake news”, ha annunciato il sindaco nel corso della seduta del consiglio comunale a Palazzo Vecchio. “Ho sentito poco fa un amico del maestro che lo ha chiamato al telefono e lui ha risposto: ‘Hello, I’m still alive’ e poi si è fatto una risata”. Insomma Metha è vivo ed è pronto a raccogliere un caloroso applauso, suo malgrado, da sopravvissuto alla sua morte.