È stato come aprire una capsula del tempo fatta di carta e colma di nostalgia. Questo l’impatto delle pagine de Il viaggio di Shuna, manga spettacolare di un giovane Hayao Miyazaki, pubblicato per la prima volta in Italia da Bao Publishing.
La vicenda narra della perigliosa avventura di Shuna, principe di un regno incastrato tra montagne ingrate, in cui le poverissime coltivazioni offerte dalla brulla terra condannano da sempre alla fame popolo e bestiame, senza speranze di cambiamento. Un giorno però alle porte della valle viene trovato un anziano viaggiatore che, prima di morire, rivela a Shuna di essersi messo in viaggio molto tempo prima alla ricerca di un cereale d’oro proveniente da una terra lontana. Con quello sarebbe stato in grado di sfamare la sua gente ma, ormai vecchio e stanco, è costretto a rinunciare all’impresa. Il testimone di questa cerca viene raccolto da Shuna che parte deciso a spezzare le catene di miseria che avvinghiano il suo popolo. Consigliato da un viandante, Shuna punta alla terra degli Dei dove, mosse da venti generosi, ondeggiano oceani di spighe d’oro. Sempre più lontano dai familiari confini, il ragazzo scopre le ingiuste leggi che regolano il resto del mondo, segnato da fame, prepotenza e schiavitù, spingendolo a intervenire per salvare due schiave da una infame vendita, scelta che lo mette contro un esercito di briganti. Quando raggiungerà infine la terra agognata, la scoprirà governata da leggi incomprensibili per gli umani ma, come Prometeo, non avrà timore di incorrere nella collera divina pur di garantire alla sua gente un futuro di prosperità.
Ispirato a un mito tibetano, Il principe che divenne cane, che aveva ossessionato col suo fascino il giovane Miyazaki per un decennio, Il viaggio di Shuna si presenta come un manifesto di quello che sarà la produzione dell’autore giapponese. Realizzato infatti nel lontano 1983, due anni prima della fondazione dello Studio Ghibli, contiene molte delle tematiche cardinali della sua intera opera futura, come la perdita dei riferimenti del passato a seguito della decadenza della civiltà, l’ambiente che si rivolta all’uomo per punirlo della sua mancanza di rispetto, il forte legame tra persone pure e semplici da cui germoglia, tramite il sacrificio, la speranza di un mondo rinnovato, il valore dell’esperienza degli anziani, depositari di saggezze perdute, il vento come portatore di vita e di morte…
Negli splendidi disegni, tutti colorati ad acquarello, la vicenda viene narrata per lo più tramite descrizioni e didascalie, con essenziali dialoghi incorniciati in rari balloon, in cui il dettaglio sfuma in una splendida atmosfera, quasi a svelare i segreti di un mito sussurrato. Nei disegni possiamo distinguere molti dei personaggi onnipresenti delle sue opere, caratterizzati da lineamenti, mustacchi, tagli degli occhi, grasse risate, che rendono i lavori del maestro nipponico simili al cinema, con personaggi che sembrano interpretati da veri e propri attori. In particolare quest’opera ha molti elementi in comune con Nausicaa della Valle del vento, primo lungometraggio diretto da Miyazaki e poi trasposto in manga. I protagonisti delle due storie sembrano effettivamente gemelli, simili non solo nei lineamenti delicati ma in tutti gli elementi caratterizzanti, dal contesto ai vestiti, dalle bestie alle ambientazioni, fino a condividere il medesimo carattere empatico, onorevole e generoso. Come Nausicaa, nel corso della storia Shuna si imbatte in vestigia di remoti tempi ancestrali, in leggende dai significati perduti sepolti sotto infiniti strati di storie sovrapposte, in creature viventi ritenute estinte e poi ritrovate, fino al confronto con un Eden ormai incompatibile con la nostra specie, forse in attesa di una migliore umanità.
In alcuni disegni di Shuna riconosciamo anche gli immancabili insetti ornati di coppie d’ali che troveranno poi sviluppo nelle onnipresenti macchine volanti che da sempre arricchiscono il mondo di Miyazaki, di fronte ai quali il lettore consapevole non potrà che sorridere. Oltre agli elementi in comune con Nausicaa, si possono fare collegamenti tra Shuna e mole altre opere, come la Principessa Mononoke, per quel che concerne il rancore della natura verso i peccati ancestrali dell’uomo, il destino del mondo appeso a conoscenze di cui si è perduto il controllo, come in Conan il ragazzo del futuro, le ambientazioni desolate e crepuscolari che incorniciano le Cronache di Terramare.
Chi è cresciuto nutrendosi del raffinato immaginario proposto dallo studio Ghibli, si troverà per le mani un gioiello di carta, i cui riflessi restituiranno ricordi di un’infanzia lontana ma vivida, a cui appartengono serie animate come Heidi o Lupin, o emozioni legate a opere a oggi più riconoscibili per le nuove generazioni, come La città incantata, o Il castello errante di Howl. Capolavori realizzati in oltre quaranta anni di lavoro, ma che discendono direttamente dai germogli spuntati dalle spighe d’oro colte da Shuna.
Shuna no Tabi (Shuna’s Journey)
Copyright © 1983 Studio Ghibli
All rights reserved.
First published in Japan by Tokuma Shoten Co., Ltd.
Contract arranged through Sylvain Coissard Agency, France