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Unicredit, profitti record nei 9 mesi grazie alla Bce. Ma della tassa sugli extra profitti lo Stato non vedrà un euro

Continua la manna dei tassi alti per il sistema bancario italiano. Unicredit chiude così i primi 9 mesi dell’anno con profitti per 6,7 miliardi di euro, il 67% in più rispetto allo stesso periodo del 2022 e più di quanto si attendessero gli analisti. Solo nel terzo trimestre l’utile ha raggiunto i 2,3 miliardi (+ 37%). I ricavi dei 9 mesi si avvicinano ai 18 miliardi di euro, con un balzo del 22%. La spinta arriva di nuovo dal margine di interesse, ovvero la differenza tra gli interesse che la banca fa pagare sui soldi che presta e quelli che paga ai depositanti. In seguito ai rialzi dei tassi ufficiali decisi dalla Banca centrale europea, i primi si sono adeguati istantaneamente, i secondi sono rimasti pressoché al palo. Così questa voce di bilancio segna tra gennaio e settembre un incremento del 43%. Viceversa i proventi da commissione, l’altra grande voce che compone i ricavi, diminuiscono del 2,6%. Leggera diminuzione (- 1,3%) per i costi, dovuta soprattutto alla contrazione dell’organico.

In base alla nuove regole sulla tassazione degli extra profitti bancari, Unicredit dovrà pagare 1,1 miliardi di euro. Ma lo Stato non vedrà un centesimo. Sfruttando la possibilità prevista dall’ultima versione, molto edulcorata, della legge, la banca ha deciso di destinare la somma alle proprie riserve, rafforzando così il suo capitale. Sull’imposta straordinaria sulle banche del 2024 “avevamo due opzioni: pagare, rafforzare le nostre riserve e non pagare la tassa. Abbiamo scelto la seconda”, ha affermato l’amministratore delegato Andrea Orcel. UniCredit avvierà però la nuova tranche di buyback (riacquisto di azioni proprie che ne spinge il valore) da 2,5 miliardi. Orcel, nel corso della conference call di presentazione dei conti ha detto: “Ci aspettiamo a breve l’approvazione della Bce. Appena l’avremo partiremo, speriamo il prima possibile’.

Il manager ha poi affermato: “Ci sono due cose che mi sono ben chiare: la prima è che oggi UniCredit è una banca fondamentalmente diversa, migliore e più forte. I risultati del terzo trimestre 2023 lo dimostrano. Mettendo in azione il nostro piano strategico, abbiamo di nuovo superato gli obiettivi che ci eravamo posti, registrando l’undicesimo trimestre consecutivo di crescita. La seconda cosa di cui sono certo è che abbiamo il potenziale per spingerci ancora oltre, arrivando persino a riscrivere il futuro dell’intero mercato bancario – e i traguardi che abbiamo raggiunto ne sono la prova”. Ieri Unicredit ha annunciato l’accordo raggiunto con la greca Alpha Bank, per la creazione di una partnership strategica in Romania e in Grecia. Prevista la fusione delle rispettive banche in Romania con conseguente creazione di un istituto che sarà la terza banca del paese per totale attivi e consolidamento della presenza di UniCredit in un mercato chiave ed in crescita, con Alpha Bank che manterrà una quota del 9,9%. In Grecia prevista una partnership commerciale per distribuire prodotti di asset management.