“Intende votare o fa due passi? Forza, un po’ di ritmo. È vero che col suo cognome incute timore, però…”. Scambio di battute alla Camera dei deputati tra il vicepresidente Giorgio Mulè, in quel momento a Montecitorio con funzioni di presidente, e il deputato di Italia viva, Davide Faraone, durante le operazione di voto.