Tutti conosciamo Alice. Parliamo di un’artista di grande rilevanza nella scena musicale nostrana; una carriera caratterizzata da una profonda sensibilità artistica e un’innata capacità di sperimentare. La sua importanza nella musica italiana è innegabile, almeno quanto sia indiscutibile l’influenza nei riguardi di numerose artiste giunte dopo di lei.

Ne parlo perché sabato 28 ottobre 2023 canterà a Parma, presso l’incantevole cornice del Teatro Regio, evento inserito all’interno di una kermesse inusitata, almeno quanto la cifra stilistica della cantante in questione: Il Rumore del Lutto (www.ilrumoredellutto.com), Festival di cui sono Direttore artistico insieme a Maria Angela Gelati.

Ma vediamola nei consueti nove punti di questo blog, attivo dal 2011 su queste pagine.

1. Le origini
Carla Bissi canta in pratica da sempre, sin da bambina manifesta una predisposizione vocale non comune. Ma sono gli anni dell’adolescenza a consegnare agli atti una crescita artistica in grado di instradarla entro il mondo della musica. Ancor prima di incontrare Franco Battiato, verso la metà degli anni 70, mette a frutto i propri studi di pianoforte e canto incrociando personalità rilevanti come Giancarlo Lucariello, produttore dei Pooh, il quale le propone di rinnovare la veste artistica fino a quel momento indossata in favore di un nuovo corso a firma Alice Visconti. Il suo primo album “La mia poca grande età” è composto da canzoni con testi di Stefano D’Orazio e musiche di Dodi Battaglia, Renato Brioschi (Renato dei Profeti – fonti tratte da Alice e Dintorni blog spot).

2. La svolta
Ma è l’incontro con Franco Battiato nel 1979 che segna inesorabilmente la sua carriera, attraversata da un significativo cambiamento dettato anche dalla firma con EMI. Questa nuova fase la vede coinvolta non solo come interprete, ma anche come autrice e compositrice di tutti i brani. Battiato assume il ruolo di arrangiatore e produttore, affiancato da Giusto Pio e Francesco Messina, una collaborazione che segna un’importante evoluzione nella sua musica; nel marzo 1980 nasce “Capo Nord”, trainato dal singolo “Il vento caldo dell’estate”.

3. Sodalizio artistico
Quando si parla di Alice, il pensiero va subito a Franco Battiato. La sua voce distintiva si è amalgamata in modo straordinario con la creatività senza confini del cantante di Milo. Le canzoni nate da questa collaborazione rappresentano un capitolo iconico nella storia della musica italiana, brillando in un’epoca in cui l’arte si cimentava con sperimentazione e innovazione. Questi sono gli anni della New Wave, un periodo di rivoluzione artistica che ha coinvolto anche gli artisti italiani più aperti al cambiamento. Battiato stesso, in questa fase, ha flirtato con nuove sonorità, come evidenziano le ritmiche del basso in “Il vento caldo dell’estate,”; forse un omaggio allo stile imperioso di Mick Karn, bassista dei Japan?

4. La carriera
Nonostante la loro eccezionale collaborazione, è fondamentale sottolineare come Alice e Franco Battiato abbiano percorso strade artistiche uniche e riconoscibili. Battiato ha osato sperimentare in vari generi, guadagnando una posizione di rilievo nella scena musicale italiana grazie alla sua versatilità. D’altra parte, Alice ha scelto percorsi meno battuti, rivelando una coerenza stilistica incrollabile. Questo l’ha resa un’interprete straordinaria, distinta e inimitabile. Entrambi hanno contribuito in modo significativo all’ecletticità del panorama musicale italiano, dimostrando, semmai ce ne fosse bisogno, che l’originalità e la sperimentazione sono la chiave dell’evoluzione artistica.

5. Unicità
Senza nulla togliere ai bravissimi interpreti del panorama musicale italiano che provano a tradurre la poetica del cantante siciliano, ritengo Alice l’unica vera depositaria del suo lascito artistico. Vediamo perché.
a) timbro vocale unico: il timbro è cristallino e la sua capacità di esprimere emozioni con profondità ed enfasi la rende immediatamente riconoscibile. La sua voce è un marchio.
b) originalità stilistica: parliamo di uno stile che si riflette nelle sue interpretazioni. Le canzoni che ha cantato di Battiato, acquisiscono un tocco distintivo grazie alla voce e all’ interpretazione; esecuzioni in cui si aggiunge un elemento di grazia e bellezza, rispetto all’originale visione dell’artista catanese. Un esempio perfetto lo troviamo in Prospettiva Nevsky; non giriamoci intorno, la versione della cantante è indiscutibilmente migliore.
c) lo stesso Battiato, più volte, l’ha elogiata, sottolineando quanto sia importante la sua voce nelle canzoni che ha scritto.

6. Il Sole nella Pioggia
Pubblicato nel 1989, è stato un album significativo nella sua carriera. Rappresenta una deviazione credibile verso sonorità più internazionali e contemporanee, portando in primo piano una serie di collaborazioni da urlo, tra cui Steve Jansen e Richard Barbieri dei Japan, Jon Hassell, Paolo Fresu, Peter Hammill, Dave Gregory e Kudsi Erguner. La maggior parte delle canzoni è stata scritta da Juri Camisasca, ex monaco benedettino, mentre l’album include anche una personale cover di “Le ragazze di Osaka” di Eugenio Finardi. Il disco è stato portato in tour nel 1990, attraversando non solo l’italia ma anche l’Europa. Ancora oggi, “Il sole nella pioggia”, è considerato una pietra miliare nella sua discografia.
Personalmente lo ritengo il suo lavoro migliore.

7. Eri con Me
L’album “Eri con me” del 2022, pubblicato dalla Arecibo/BMG, presenta sedici canzoni di Franco Battiato (non necessariamente le più popolari, anzi). In studio ma anche in tour, è stato coinvolto Carlo Guaitoli al pianoforte e alla direzione (collaboratore speciale di Battiato). Inoltre, la produzione beneficia della partecipazione de I Solisti Filarmonici Italiani.
L’ascolto, si traduce in un’esperienza profonda. Per coloro che amano Franco Battiato, rappresenta un’emozionante immersione nella sua poetica. La voce di Alice sembra trasmettere la dualità tra “presenza e assenza” del cantante; come se l’autore stesso fosse presente a guidare ogni singola nota. Il risultato è una testimonianza definitiva dell’affinità artistica tra i due, realizzata mediante un’interpretazione appassionata e intensa di autentici capolavori.

8. Riconoscimenti
Alice ha accumulato una serie di riconoscimenti prestigiosi in tutta la sua carriera, con un apice raggiunto proprio quest’anno con la conquista, nella categoria miglior interprete, della Targa Tenco, assegnato ai migliori dischi italiani. Ciò conferma il suo status, come una delle voci più autorevoli e influenti della scena musicale italiana. Se vogliamo, ancora più significativo, è stato il premio Tenco ottenuto l’anno precedente, alla carriera. Proprio sul Palco del Teatro Regio di Parma, riceverà il premio Segnali di Vita; sarà Padre Guidalberto Bormolini, amico caro di Battiato e officiante della sua cerimonia funebre a premiare l’artista. Per molte ragioni, credo sarà una serata ad alto impatto emotivo e che mi sento di consigliare (Qui i biglietti).

9. Il Rumore del Lutto Festival
Il Rumore del Lutto nasce nel 2007 per ricordarci “di essere vivi” e fornire strumenti essenziali di consapevolezza, affrontando la vita nelle sue differenti sfaccettature. In cartellone sessantacinque eventi, tra musica, teatro, poesia, convegni, incontri e molto altro. A Parma ma con svariate incursioni in altre città italiane, dal 30 settembre al 25 novembre (qui il programma). Tutto questo per ricordare, – come dice lo slogan della kermesse – una sola cosa: “Vivi intensamente, abbraccia ogni istante”.

Vi lascio, come di consueto, ad una selezione di “9 canzoni 9”, in questo caso dedicate ad Alice.
Buon ascolto!

9 canzoni 9 … di Alice

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