Con l’offensiva di Hamas del 7 ottobre e la conseguente ripresa delle ostilità in Medio Oriente, la Svizzera ha deciso di sospendere il sostegno finanziario a 11 Organizzazioni non governative, di cui sei palestinesi e cinque israeliane, attive soprattutto nella difesa dei diritti umani e sostenute nell’ambito dei programmi di cooperazione. Ad annunciarlo in una nota del 25 ottobre è il Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae) che ha motivato questa misura con la necessità di condurre una “analisi approfondita sulla conformità delle comunicazioni di queste organizzazioni al Codice di condotta e alla clausola antidiscriminatoria del Dfae cui sono soggetti i partner esterni”.
Come specifica infatti la nota, “le attività di cooperazione del Dfae in Medio Oriente devono adattarsi al nuovo contesto” e questo richiede una analisi generale circa “la pertinenza e la fattibilità” di questi programmi. Il ministero guidato da Ignazio Cassis ha quindi precisato di attribuire grande importanza all’uso oculato delle proprie risorse finanziarie e di svolgere sistematicamente un attento controllo dei propri partner, ad esempio mediante visite sul campo o scambi con parti terze. Per un’analisi dettagliata dei flussi finanziari legati al programma di cooperazione in Medio Oriente, il governo federale ha inoltre incaricato la task force istituita lo scorso 9 ottobre.
Questa è la lista completa delle Ong coinvolte, citate tutte sul sito del Dfae: Adalah; Al-Shabaka; Gisha; Hamleh; Hamoked; Jerusalem Legal Aid and Human Rights Centre (Jlac); Miftah: The Palestinian Initiative for the Promotion of Global Dialogue and Democracy; Palestinian Center for Human Rights (Pchr); Palestinian Ngo Network (Pngo); Physicians for Human Rights (Phr); Women’s Centre for Legal Aid and Counselling (Wclac).