a cura di Chiara Caprio, Responsabile relazioni istituzionali

Secondo l’ultimo Eurobarometro, l’opinione pubblica europea sostiene in maniera schiacciante il divieto di allevamento in gabbie singole. Parliamo dell’89% di chi vive in Ue e del 91% degli italiani. I risultati confermano anche che un’ampia maggioranza vorrebbe che il benessere degli animali allevati a scopo alimentare fosse maggiormente tutelato — in questo caso l’84% dei cittadini europei e l’88% degli italiani.

Il sondaggio Eurobarometro, basato su 26.376 interviste condotte in tutti i Paesi membri tra il 2 e il 26 marzo 2023, ha anche evidenziato che:

– il 94% degli europei ritiene che gli animali abbiano bisogno di un ambiente adatto alle loro esigenze fondamentali. Questo è stato sostenuto dal 93% degli intervistati in Italia;

– l’89% degli europei ritiene che l’Ue debba porre fine alle mutilazioni, insieme al 91% degli intervistati in Italia.

Ciononostante, la Commissione europea ha finora disatteso le aspettative dei suoi cittadini, mancando all’impegno di pubblicare la proposta di revisione della normativa sul benessere animale che avrebbe dovuto contenere anche il divieto legislativo di allevamento in gabbia. La Commissione infatti si è limitata ad annunciare la pubblicazione a dicembre 2023 di una proposta di revisione della normativa sul trasporto di animali vivi, la parte che – quando visionata da Essere Animali e le altre Ong – è risultata ad ora la più debole.

In risposta a questa grave lacuna della Commissione, il Comitato cittadino promotore dell’Iniziativa dei cittadini europei (ICE) End the Cage Age, sostenuto da Compassion in World Farming, ha dichiarato la volontà di muovere i primi passi verso un’azione legale.

Era il 2018 quando sette cittadine e cittadini di tutta Europa (Francia, Grecia, Germania, Italia, Polonia, Paesi Bassi e Repubblica Ceca) hanno dato vita a End the Cage Age, l’ICE per la fine dell’uso delle gabbie negli allevamenti che, in seguito a una campagna condotta da oltre 170 associazioni europee, di cui 22 italiane, ha raccolto ben 1,4 milioni di firme certificate in tutta l’Ue, ottenendo un risultato senza eguali: l’impegno formale, da parte della Commissione europea, di proporre entro il 2023 una normativa per mettere fine all’era delle gabbie. Ed è proprio questo impegno che non è stato rispettato dalla Commissione.

Quindi End the Cage Age, in quanto ICE, ovvero lo strumento democratico volto ad aumentare il coinvolgimento della cittadinanza negli affari dell’Ue, potrebbe diventare la cartina di tornasole per la credibilità delle istituzioni democratiche europee. La pubblicazione delle nuove norme per la fine dell’allevamento in gabbia e degli altri pilastri come la revisione della normativa sulla macellazione, infatti, era attesa entro questo settembre come parte di uno storico pacchetto legislativo di riforma della normativa sul benessere animale.

Martedì 17 ottobre la Commissione non ha però incluso questa proposta nel suo programma di lavoro e la Presidente von der Leyen sembra prestare ascolto più alle grandi lobby agricole che ai milioni di cittadine e cittadini europei. Abbiamo infatti motivo di credere che la storica proposta di divieto delle gabbie sia già pronta e ulteriori ritardi non siano quindi realmente giustificabili. La Commissione deve tenere fede al suo impegno con i cittadini dell’Ue, ora.

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