“Questa è una rosicona. Cosa c’è di male togliere la giacca, toglie la professionalità a una donna?”. Così Melissa Satta a Belve su Paola Ferrari. E la giornalista Rai intervistata dal Corriere della Sera ribatte: “Per niente rosicona (…) Non mi ci riconosco, ma in vita mia mi hanno detto di peggio, ci sono abituata e non me la prendo, anzi rifletto sulle critiche”. A questo punto però le viene ricordato che è stata lei a definite Satta ‘utile’ per “dare sostanza a uno stereotipo dei più triti, anche tutti quei risolini quando si è tolta la giacca, una scena vecchia e avvilente” e Ferrari risponde: “Non era un attacco a Melissa, che è bellissima. Quando l’hanno accusata di compromettere la carriera del compagno Matteo Berrettini l’ho sempre difesa, purtroppo l’ambiente dello sport, che ben conosco, è ancora maschilista e sessista. Non mi piaceva il ruolo che le avevano assegnato, sfruttando la sua fisicità prorompente. Quel momento del “leva-giacca”, in cui restava in top, tra le risatine degli uomini in studio, lo trovavo mortificante”. Poi si torna a parlare di Diletta Leotta e la giornalista Rai ribadisce quanto già detto in altre occasioni: “Diletta è furba e fortunata, fa un sacco di soldi, beata lei, però non si può mitizzare un’immagine di donna perfetta con il seno che sfida la forza di gravità, non è reale. Secondo me è molto brava, ma nessuno se ne accorge, nessuno ne parla”. Parrebbe un attacco ai ritocchini ma Ferrari spiega: “Sono assolutamente a favore, se una ha un problema o vuole rimettersi in forma, non per tramutarsi in oggetto dell’apprezzamento maschile. Io sono grata di come sono, non ho mai cambiato connotati o misure, ho puntato sulla professionalità”.