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Continua a sentire rumori assordanti nell’orecchio, poi la scoperta choc: “Dentro c’era un ragno che stava tessendo la sua tela”

La scoperta è avvenuta in un ospedale di Dalian, nel Nordest della Cina

di 30science per Il Fatto

Si era recata al Pronto Soccorso a causa di rumori incessanti, simili a quelli di un tamburo battente, che la perseguitavano da tempo senza abbandonarla. La donna, una sessantaquattrenne di Taiwan, esausta si era rivolta ai medici perché il rumore che avvertiva era tale che le impediva di dormire. Lì i dottori, dopo attente analisi, si accorgono che c’è qualcosa di strano: un ragno si era inserito dentro l’orecchio sinistro della malcapitata e stava tessendo il suo nido all’interno. La scoperta è avvenuta in un ospedale di Dalian, nel Nordest della Cina.

La curiosa storia è stata rivelata dal New England Journal of Medicine: “Per fortuna, non ha riportato gravi danni all’udito”, hanno dichiarato i medici, sconvolti dal rilevamento dell’aracnide. L’otorinolaringoiatra che lo ha visitato, il dottor Cui Shulin, che per la rarità del caso ha deciso di riprenderlo in un video, ha riferito che il ragno era troppo piccolo e veloce per essere preso con utensili, per cui è stato necessario impiegare dell’acqua per favorirne la fuoriuscita. L’équipe medica, infatti, ha rimosso l’ospite indesiderato grazie a un dispositivo di aspirazione e la donna, per fortuna, non ha riportato danni all’udito o altri problemi permanenti.

I medici hanno spiegato che la paziente riusciva ad avvertire il rumore indotto dal ragno perché la pelle che avvolge l’orecchio e il padiglione auricolare è molto sottile e sensibile. Shulin ha raccontato di aver visto numerosi casi di insetti come coccinelle e scarafaggi che finiscono nelle orecchie ma, raramente ragni che creano ragnatele per fare dell’orecchio di una persona la propria dimora. In questi casi, si consiglia sempre di non rimuovere manualmente gli insetti. “Il più delle volte, l’orecchio non riporta alcun danno: l’unico pericolo si verifica quando il paziente tenta di risolvere il problema da solo, senza rivolgersi ai dottori”, ha dichiarato, Stacey Ishman, dell’Università del Wisconsin ed esperto in materia.

Come testimonia il Daily Mail, questo non è il primo caso in materia. Un precedente analogo si è verificato lo scorso gennaio, in Nuova Zelanda. Quella volta, però, si è trattato di una blatta: Zane Wedding, di Auckland, si era rivolto ai dottori perché pensava di avere dell’acqua incastrata nell’orecchio dopo una sessione di nuoto. Poi, le analisi degli specialisti avevano rilevato, nascosto nell’orecchio dell’uomo, uno scarafaggio ormai morto.

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