Perquisizioni nella sede dell’ordine dei commercialisti di Bergamo, dove si trova anche il consiglio di disciplina, e nella sede dell’ordine nazionale a Roma. A eseguirle, giovedì 26 ottobre, sono stati i carabinieri nell’ambito di un’indagine procura di Brescia, che ha aperto un fascicolo contro ignoti per l’ipotesi di concorso in falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
A dare la notizia sono L’Eco di Bergamo e il Domani. Nella città orobica gli investigatori hanno sequestrato i verbali del consiglio di disciplina, gli smarthpone e i tablet di alcuni membri del consiglio (che non sono indagati). Nella capitale, invece, sono stati sequestrati gli audio delle riunioni del consiglio nazionale e la corrispondenza col ministero della giustizia.
Al centro dell’indagine c’è l’azzeramento del consiglio di disciplina di Bergamo e la relativa autenticità dei verbali delle sedute. In pratica nel 2022 sarebbero sorti dissapori relativi all’accertamento di presunte irregolarità a carico di singoli professionisti. Una situazione che nel 2022 ha provocato dimissioni a catena con l’azzeramento del consiglio, annunciato dal presidente Claudio Melegoni: gli investigatori hanno perquisito anche il suo studio, anche se il professionista non risulta indagato.
La vicenda nasce da una segnalazione alle procure di Bergamo e Roma di Maria Linda Sottocorna, tra i consiglieri decaduti, che ha segnalato come a Bergamo fossero “attualmente in carica due” consigli di disciplina, “uno parallelo al primo che non è legittimato a operare e ha scalzato dai suoi poteri quello legittimamente nominato”.