A 5 anni di distanza dall’ultimo disco “Fatti sentire” sono cambiate molte cose nella vita di Laura Pausini: dalla conduzione di Eurovision Song Contest in Italia alla vittoria di un Golden Globe con in mezzo una pandemia. “Anime Parallele” racconta la vita degli altri con gli occhi della Pausini
Quante volte abbiamo incrociato donne, uomini, bambini di qualsiasi razza ed età sulle strisce pedonali. Quante volte abbiamo incrociato i loro sguardi immaginando le loro storie piene di momenti difficili, di dolori, ma anche di gioie. In fondo tutti siamo esseri umani uniti dai sentimenti e tutti dovremmo marciare verso una unica direzione che è l’amore. “Anime Parallele” di Laura Pausini, che arriva a cinque anni di distanza da “Fatti sentire”, è proprio questo. Uno sguardo sul mondo, su tante storie diverse che parlano non solo d’amore, ma anche di violenze domestiche (“Flashback”) e di perdita di una persona cara (“Vale la pena”). La chiusura del disco (“Davanti a noi”) è affidata, invece alle promesse di matrimonio della cantante col marito Paolo Carta. Tra i brani del disco spiccano “Anime parallele”, “Oltre la superficie”, “Però”, “Venere”, “Vale la pena” e “Più che un’idea”. Un lavoro produttivo importante e di livello che volge uno sguardo anche verso il futuro col beat di “Zero” ed “Eppure non è così”.
“Condividiamo le stesse strade, ma siamo tutte anime con idee sogni e desideri diversi. Perché non siamo capaci di amarci? – si chiede la Pausini – Ho voluto raccontare 16 storie, di 16 persone reali che vivono vite parallele e che provano a rispettarsi e a non odiarsi. Il mondo che vorrei. Quello dove mi sveglio ogni mattina e non sento parlare di guerra, bullismo, violenza. Quello dove osservo dall’alto persone che vivono in pace la propria vita sulle strade del mondo. Perché è facile rispettare chi conosciamo, ma lo è altrettanto rispettare chi non conosciamo? Abbiamo punti di vista, culture e idee differenti, non siamo quindi le stesse persone, e riconoscere questa diversità è un valore oltre che una sfida”. E poi ancora: “Ho bisogno di incoraggiamento. Non è scontato che io sia sicura di me dopo 30 anni questo progetto mi serve per iniziare un giro del mondo importante e con responsabilità in un momento in cui la musica italiana all’estero non sta vivendo un momento facile, io voglio continuare a cantare in italiano”.
Noi di FqMagazine abbiamo chiesto all’artista qual è la canzone oggi che la rappresenta al 100% e qual è il suo stato d’animo attuale: “Credo oggi scriverei ‘Un buon inizio’ perché ci sono delle frasi molto importanti. Ho sofferto molto in questi anni e non riuscivo a superare cose che sono diventate più grandi di me specie nell’età adulta. Mi sono scoperta molto più impaurita di quando era più piccola. Avevo molta meno paura a giudicare e andare incontro alle persone. Crescendo con il tempo, ancora adesso, non mi sento così pronta ad avere uno scudo quando lavoro. Appena ho un grande risultato mi crolla il mondo addosso perché penso di non capire cosa mi accade, ragiono troppo. Sono diventata troppo esigente con me stessa e oggi sento molto la pressione su di me”.
Laura Pausini è già pronta per partire in tour mondiale che partirà proprio dall’Italia l’8 dicembre a Rimini, poi a gennaio l’Europa, a febbraio marzo i paesi dell’America Latina e negli Usa tra marzo e aprile. “In estate niente stadi – ha dichiarato l’artista -, ci abbiamo pensato. Ma ho dei progetti extra musicali che mi terranno impegnata”. Nessuna partecipazione al Festival di Sanremo in vista: “Oltre ad essere impegnata in tour devo seguire anche mia figlia Paola che quest’anno ha gli esami della scuola elementare. Quindi finché saremo in Italia e in Europa cercheremo di raggiungerla nei giorni off oppure direttamente in nottata, dopo il Live. In America lei, invece, verrà con noi con un tutor, sperando che sia sufficiente per farle passare gli esami questa estate”.