“Duri negoziati, condotti in buona fede, che garantiranno ai lavoratori i salari, i benefici, la dignità e il rispetto che meritano”. Così il presidente Usa, Joe Biden, plaude all’accordo “storico” raggiunto sabato tra il sindacato del lavoratori dell’auto americani, lo Uaw e il gruppo Stellantis. In una nota, il presidente degli Stati Uniti ha sottolineato che “questo contratto innovativo premia i lavoratori dell’auto che si sono sacrificati così tanto per rilanciare la nostra industria automobilistica con aumenti record, più ferie retribuite, maggiore sicurezza pensionistica e più diritti e rispetto sul lavoro”. Non solo. “Voglio fare un plauso all’United auto workers e alla Stellantis per aver concordato di riportare immediatamente in servizio tutti i lavoratori della Stellantis che hanno partecipato ai picchetti per conto dei loro fratelli e sorelle dell’Uaw. Questo contratto – ha sottolineato ancora Biden – è una testimonianza del potere dei sindacati e della contrattazione collettiva per creare posti di lavoro solidi per la classe media e aiutare le nostre aziende americane più rappresentative a prosperare”.
Contestualmente al raggiungimento dell’accordo preliminare con Stellantis, l’Uaw ha annunciato un ampliamento dello sciopero per General Motors, nel tentativo di aumentare la pressione sull’azienda che è l’unica casa automobilistica di Detroit che non ha ancora siglato un’intesa. A incrociare le braccia saranno i dipendenti dello stabilimento Gm di Spring Hill, Tennessee, il più grande impianto di produzione della GM in Nord America, con 11 milioni di metri quadrati di superficie e quasi 4.000 dipendenti. Qui si producono la Cadillac Lyriq elettrica, la GMC Acadia e i crossover Cadillac XT5 e XT6. Naturale che la casa automobilistica abbia dichiarato di essere delusa dall’ulteriore sciopero nell’impianto di assemblaggio e sistemi di propulsione di Spring Hill “alla luce dei progressi compiuti” e di aver negoziato in buona fede con il sindacato con cui vuole raggiungere un accordo il prima possibile.
L’accordo Stellantis, che deve ancora essere ratificato dagli iscritti, rispecchia quello raggiunto all’inizio della settimana con la Ford. Il sindacato sostiene che il contratto Stellantis salva anche i posti di lavoro in una fabbrica di Belvidere, nell’Illinois, che il gruppo italofrancese aveva previsto di chiudere. L’accordo porrà fine a uno sciopero di sei settimane presso il produttore di veicoli Jeep e Ram e prevede aumenti salariali generali del 25% nei prossimi 4 anni e mezzo per i lavoratori degli stabilimenti di assemblaggio più importanti, con l’11% una volta ratificato l’accordo. I lavoratori otterranno anche un adeguamento al costo della vita, che porterà gli aumenti a un 33% composto, con un guadagno di oltre 42 dollari l’ora per gli operai degli stabilimenti di assemblaggio più importanti contro i circa 31 dollari l’ora che Stellantis paga attualmente ai lavoratori di alto livello.
Come il contratto Ford, anche l’accordo Stellantis si concluderà il 30 aprile 2028. Nell’ambito dell’accordo, il sindacato ha dichiarato di aver salvato posti di lavoro a Belvidere, oltre che in uno stabilimento di motori a Trenton, nel Michigan, e in una fabbrica di lavorazione meccanica a Toledo, nell’Ohio. “Abbiamo fatto l’impossibile. Abbiamo spostato le montagne. Abbiamo riaperto un impianto di assemblaggio che era stato chiuso”, ha dichiarato il presidente dell’Uaw Shawn Fain. L’accordo include l’impegno di Stellantis a costruire un nuovo camion di medie dimensioni nello stabilimento di Belvidere, Illinois, che doveva essere chiuso. Verranno riassunti circa 1.200 lavoratori e ne verranno aggiunti altri 1.000 per un nuovo impianto di batterie per veicoli elettrici, ha dichiarato il sindacato. Il vicepresidente Rich Boyer, che ha condotto le trattative con Stellantis, ha dichiarato che la forza lavoro sarà raddoppiata nell’impianto di lavorazione di Toledo, Ohio. Il sindacato ha ottenuto investimenti per 19 miliardi di dollari in tutti gli Stati Uniti e Fain ha detto che Stellantis aveva proposto di tagliare 5.000 posti di lavoro negli Stati Uniti, ma lo sciopero ha cambiato la proposta in 5.000 posti di lavoro entro la fine del contratto.
In una dichiarazione, l’Uaw ha affermato che l’accordo Stellantis comporta guadagni pari a più di quattro volte i miglioramenti previsti dal contratto del 2019. Fino all’aprile del 2028, il salario base di un operaio di uno stabilimento di assemblaggio di alto livello aumenterà più di tutti gli aumenti degli ultimi 22 anni. I salari iniziali dei nuovi assunti aumenteranno del 67%, compresi gli adeguamenti al costo della vita, fino a superare i 30 dollari l’ora. I lavoratori temporanei otterranno aumenti superiori al 165%, mentre i lavoratori dei centri di ricambi otterranno un aumento immediato del 76% se il contratto verrà ratificato. Come per l’accordo Ford, ci vorranno solo tre anni perché i nuovi lavoratori raggiungano il livello più alto della scala salariale dell’assemblaggi. Inoltre il sindacato ha ottenuto il diritto di sciopero per la chiusura degli impianti alla Stellantis e può scioperare se l’azienda non rispetta gli impegni sui prodotti e sugli investimenti, ha dichiarato Fain.
Il rappresentante democratico degli Stati Uniti Bill Foster, che rappresenta Belvidere al Congresso, ha detto di aver ricevuto indicazioni sulla produzione di veicoli elettrici nel sito. Stellantis aveva chiuso a tempo indeterminato l’impianto in primavera. Bruce Baumhower, presidente del sindacato locale di una grande fabbrica di Jeep Stellantis a Toledo, Ohio, in sciopero da settembre, ha detto di aspettarsi che i lavoratori voteranno per approvare l’accordo a causa degli aumenti salariali superiori al 30% e di un forte aumento immediato. “L’undici per cento è proprio sul tetto”, ha detto. “Per quanto mi riguarda, è un accordo storico”. Alcuni membri del sindacato si sono lamentati del fatto che Fain abbia promesso aumenti del 40% per eguagliare quelli che, a suo dire, sono stati concessi agli amministratori delegati delle aziende, ma Baumhower ha affermato che quella era l’offerta iniziale. “Chiunque sia esperto di trattative, inizia sempre con un’offerta molto più alta di quella che si ritiene realistica”, ha detto.
Jermaine Antwine e altri lavoratori della Stellantis che picchettavano davanti allo stabilimento della casa automobilistica di Sterling Heights, nel Michigan, erano entusiasti sabato dopo aver saputo dell’accordo provvisorio. “Ogni volta che si raggiunge un accordo provvisorio, è una buona cosa”, ha detto Antwine, 48 anni, di Pontiac, Michigan, che ha trascorso 24 anni con la casa automobilistica ed è un caposquadra dei materiali presso lo stabilimento di Sterling Heights. “Alla fine, i numeri su cui hanno trovato un accordo sono quelli che voleva l’UAW”. Il sindacato e Stellantis hanno avviato intense trattative giovedì, il giorno dopo l’annuncio dell’accordo con la Ford, prima di concluderlo sabato.
Circa 18.000 lavoratori della GM sono ora in sciopero nelle fabbriche in Texas, Michigan, Missouri e Tennessee. Il sindacato ha iniziato scioperi mirati contro tutte e tre le case automobilistiche il 15 settembre, dopo la scadenza dei contratti con le aziende. All’apice, circa 46.000 lavoratori erano in sciopero contro tutte e tre le aziende, si tratta di un terzo dei 146.000 iscritti al sindacato presso le tre aziende di Detroit. Negli Stati Uniti anche altri leader sindacali che hanno seguito strategie di contrattazione più aggressive negli ultimi mesi hanno ottenuto aumenti salariali e altri benefici per i propri iscritti. Il mese scorso, il sindacato che rappresenta gli sceneggiatori di Hollywood ha revocato uno sciopero di quasi cinque mesi dopo aver ottenuto alcune vittorie in termini di retribuzione, durata del rapporto di lavoro e altre aree. Fuori dallo stabilimento di Sterling Heights, alcuni lavoratori hanno dichiarato di attendere con ansia il voto di ratifica per tornare al lavoro. “L’accordo provvisorio è eccellente”, ha detto Anthony Collier, 54 anni, di Sterling Heights, Michigan. “Abbiamo sentito che ci sarà almeno la parità con la Ford, quindi crediamo che molte persone non vedano l’ora di firmare. La maggior parte di noi ha dovuto attingere ai risparmi, ottenere prestiti. Tutti sanno che l’economia è andata a rotoli per tutti noi, quindi è un po’ difficile essere in sciopero”.