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È morto Matthew Perry: il Chandler di Friends trovato senza vita nella vasca idromassaggio della sua villa. La sua vita una parabola tra maledizione e fortuna

di Davide Turrini

“Io non sono Chandler”. Matthew Perry, il Chandler Bing nella sitcom televisiva di successo Friends, è morto a 54 anni. Secondo quanto affermano i media statunitensi Perry sarebbe morto annegato nella vasca idromassaggio della sua casa di Pacific Palisades, a Los Angeles. La polizia sostiene non siano state trovate tracce né di droga né di giochi erotici nel bagno dove la star televisiva è stata trovata senza vita. La tragica parabola esistenziale di Perry si conclude dopo una vita di successi estremi a livello pubblico e di devastanti cadute a livello personale e psicologico. Dipendente da vagonate di antidolorifici dopo essere rimasto vittima di un incidente su una moto d’acqua e instancabile bevitore di ogni possibile intruglio alcolico fin dall’adolescenza, Perry ha vissuto la popolarità mondiale senza mai godersi le fortune che il destino gli aveva riservato come l’affetto dei fan che, anzi, quasi non amava.

Come ricordava in un’intervista al New York Times: “La gente viene da me ogni giorno e mi dice: ‘Ehi Chandler!’, ma io non rispondo. Se invece qualcuno dice: ‘Ciao Matthew, adoro il tuo lavoro’, allora è un’altra cosa. Quel “Ehi, Chandler” proprio non mi piace. Sono stanco di tutto ciò. Io non sono Chandler”. Del resto Friends, la sitcom sui sei amici (tre donne e tre uomini, tutti etero) che vivono in un paio di appartamenti di New York come dirimpettai, iniziata nel 1994 e subito esplosa fino all’ultima stagione nel 2004, ha consacrato Perry fondendolo nel carattere di Chandler. Sarcastico e nevrotico colletto bianco urbano capace di dispensare ragionamenti su statistica e pubblicità, come diventare protagonista di poltronate conviviali davanti alla tv con il coinquilino e sodale Joey (Matt LeBlanc). Quel Chandler sempre pronto a far divertire le ragazze, viene prima accostato alla svampita Janice e infine corona a nozze con l’ “amica” Monica (Courteney Cox) nella settima stagione.

Inevitabile che vista la fama planetaria della serie (negli Stati Uniti l’ultimo episodio ha registrato 52 milioni di spettatori) il personaggio di Chandler si sia fuso con l’uomo Perry diventando contemporaneamente fortuna e maledizione, successo e gabbia.

Nato in Massachusetts nel 1969 da padre americano e madre canadese, Perry è cresciuto in Canada poiché sua madre lavorava come assistente stampa del primo ministro canadese Pierre Trudeau (padre di Justine che Matthew peraltro bullizzava ripetutamente a scuola ndr). Nel suo libro di memorie del 2022 Friends, Lovers, and the Big Terrible Thing, Perry ha ricordato di aver inseguito il sogno di diventare un attore dopo che suo padre ha abbandonato la sua famiglia. A 15 anni si trasferisce a Hollywood sperando di reincontrare il padre ed è lì che magicamente viene scoperto dal regista William Richert in una tavola calda mentre fa lo spiritoso con un gruppo di ragazze. Richert lo farà infatti recitare in A Night in the Life of Jimmy Reardon, accanto a River Phoenix. Poi a 24 anni il botto. Mentre esce con l’attore e doppiatore dei Simpsons, Hank Azaria e al collega Craig Bierko, ecco arrivare il copione e la proposta del personaggio di Chandler nella sitcom. Impegnato sul set di un altro telefilm, Perry suggerisce Berko per la parte, ma l’amico rifiuta. Rocambolescamente però i creatori della serie scartano Bierko, Jon Cryer e Jon Favreau e si concentrano su di lui. “Fu l’attore più difficile da scegliere”, spiegò in un’intervista del 2019 David Crane. “Marta (Kauffman, co-creatrice) e io pensavamo che il ruolo di Chandler fosse semplicemente scritto male. Poi è arrivato Matthew e abbiamo detto: “Oh, beh, ecco qua”. Fatto. Questo è il nostro uomo”.

Tanti gli aneddoti nei dieci lunghi anni sul set di Friends. L’incontro con Jennifer Aniston, che Perry aveva corteggiato vanamente anni prima, sfumato nell’atmosfera elettrizzante del set “e nel totale disinteresse di Jennifer”; la buffa relazione via fax tra Perry e Julia Roberts, special guest in un episodio del telefilm, che Perry invita prima di girare e comunica con lei (siamo a fine anni novanta) inviandosi divertenti fax come fossero messaggi con il telefonino. La fama di Perry, come spesso accade quando i ruoli di un film o di un programma tv sono più coriacei e distintivi delle doti attoriali della star stessa, però non riesce ad allargarsi al cinema (Fools Rush In con Salma Hayek, Three to Tango con Neve Campbell e The Whole Nine Yards con Bruce Willis) e in altre apparizioni in tv (Ally McBeal, Scrubs). “Volevo così tanto essere famoso, avere l’attenzione di tutti, vuoi i soldi e vuoi il posto migliore al ristorante, ma non pensavo alle ripercussioni di quella fama”, raccontò oramai 20 anni fa Perry.

Una vita “spericolata” che si apre già in gioventù con una dipendenza naturale dall’alcol che supera ogni resistenza anche solo dei compagni di sbronze e che continuerà nei decenni a seguire tanto da affermare di aver speso nove milioni di dollari per rimanere sobrio. Nel 1997 dopo un incidente su una moto d’acqua inizia ad assumere sotto prescrizione medica il Vicodin (“55 al giorno”). La dipendenza dai farmaci non si ferma lì e mentre inizia a dimagrire in maniera esagerata (“ero incredibilmente magro”) continua a recitare in Friends praticamente senza accorgersene: “Soffrivo di ansia ogni notte, quando girammo l’ultimo episodio a livello emotivo non percepii nulla”.

Dopo il 2004 tenta di rilanciare la propria carriera più volte sia nella commedia di successo 17 Again insieme a Zac Efron, poi dirigendo la sitcom Go On e il remake de La strana coppia, infine interpretando anche la commedia teatrale The End of Longing, prima nel West End poi a Broadway. Nel 2019 per abuso di oppiacei finisce in coma per due settimane e il suo colon letteralmente esplode. Girerà per nove mesi con una sacca esterna per far funzionare l’apparato digestivo e solo dopo 14 interventi chirurgici sembra tornare alla normalità. Anche se emergono nuove dipendenze, che peraltro si acuiscono, come quella per il fumo che gli fa pure cadere alcuni incisivi. “Devi diventare famoso per capire che non è la risposta a nessuno dei tuoi problemi esistenziali, ma so che nessuno che non è diventato famoso ci crederà veramente”, aveva scritto Perry nel suo libro biografico dove lamenta anche molti rimpianti per le relazioni sentimentali passate e il fatto di non aver mai dormito più i quattro ore a notte.

Insomma fama e tormento, successo e strazio, in un meccanismo che ha attanagliato Perry come nel peggiore degli incubi della vita. “Ha portato così tanta gioia a centinaia di milioni di persone in tutto il mondo con il suo perfetto tempismo comico e la sua arguzia ironica – ha scritto nelle condoglianze ufficiale la NBC, la rete che ha trasmesso Friends – La sua eredità vivrà attraverso innumerevoli generazioni”.

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