“Ho presentato la lettera di dimissioni dopo ventidue anni di servizio. Non è stato facile lasciare il posto di lavoro, né me ne sono andato perché mi aspetta un futuro dorato. Ho chiuso perché non ce la facevo più“. A parlare è Nicola Bernardeschi, geometra che ha lasciato il suo posto al Comune di Pontedera come addetto alla manutenzione sul territorio. Un funzionario di lungo corso, impegnato in passato anche nell’attività sindacale come rappresentante della Fp Cgil e presidente delle Rsu all’interno dell’amministrazione. Perché ha lasciato l’incarico? Ai giornali locali ha parlato di questioni che riguardano le terre di esumazione del cimitero che invece di essere portate in discarica sarebbero state sparse su aree private. E’ una nuova vicenda controversa per Pontedera e il suo rapporto con lo smaltimento dei rifiuti, che si aggiunge allo scandalo del Keu, la sostanza cancerogena al centro di una maxi-inchiesta della Dda che ha confermato l’impatto delle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Toscana. Dopo la notizia delle dimissioni di Bernardeschi – e le relative motivazioni – il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale Matteo Bagnoli ha presentato un esposto alla Procura di Pisa a cui è seguito un secondo atto presentato alla magistratura dal sindaco Matteo Franconi a nome dell’amministrazione. Bernardeschi, ora senza occupazione e con due figlie a carico, ora si ritrova anche querelato per diffamazione dal Comune, circostanza che potrebbe precludergli un eventuale rientro nella Pubblica amministrazione.
L’ex funzionario comunale, nelle interviste date alla stampa locale, non ha fornito ulteriori dettagli sulla vicenda delle terre di esumazione e ha omesso di indicare i nomi dei privati che avrebbero accolto sulle proprie proprietà le terre di esumazione. “Mi sono limitato ad esporre fatti e circostanze – dice il geometra dimissionario – Tocca alla politica dare risposte e prendere provvedimenti. Io non ho chiamato in causa persone o ditte esterne al Comune. E’ una vicenda tutta interna“. Secondo quanto ricostruito da ilfattoquotidiano.it il Comune avrebbe trasportato le terre cimiteriali – riesumate dopo dieci anni – all’interno di impianti sportivi a Bellaria e Pardossi, due frazioni di Pontedera. Sarebbero state riversate nei riempimenti di campi da calcetto, nel nuovo ovale di rugby e dentro le piazzole per il tiro con l’arco. Se queste circostanze fossero confermate dagli accertamenti della magistratura sarebbe reato il quale però – secondo le osservazioni dell’avvocato Alberto Andreoli, capogruppo della lista Presidio Civico e consigliere comunale – risulterebbe già prescritto se non si fosse reiterato negli anni successivi. Le terre d’esumazione – per legge – vanno in discarica: “I rifiuti di cui all’art. 184 comma 3, ‘da attività di servizio’ come va considerato il terreno di scavo dei campi di sepoltura, sono rifiuti speciali e quindi da smaltire, conferendo l’incarico a ditta che svolge tale trattamento – dice Andreoli – Sono da considerare pericolosi se a contatto con liquidi biologici (bare con liquami cadaverici). In tal caso vanno spediti alla termodistruzione“. Il reato di smaltimento illecito potrebbe essere ancora perseguibile, se la pena prevista fosse superiore a 6 anni, poiché in questo caso i tempi di prescrizione si allungano.
Il geometra Bernardeschi ha raccontato ai giornali locali che quando si è accorto di queste procedure – 8-9 anni fa – chiese spiegazioni ma nessuno lo ricevette. “Quell’episodio – dice Bernardeschi – mi era rimasto di traverso, ma sapevo anche che sarei rimasto solo se avessi fatto qualcosa. Tutte le volte che ho provato ad alzare la testa, nella mia carriera in Comune, sono stato punito e ci sono i documenti a dimostrarlo”. Dall’altra parte il segretario comunale del Pd Francesco Papiani si chiede perché Bernardeschi parli solo ora. “Un dipendente comunale invia una e-mail di dimissioni alla giunta e ad un solo capogruppo di opposizione – dichiara alla Nazione – dove denuncia fatti risalenti a circa 7-8 anni fa ai quali avrebbe assistito. Lo stesso dipendente rilascia pubbliche interviste dove definisce le sue denunce come uno sfogo personale. Come si può pensare di non aver voluto denunciare nessuno, se si accusa una pubblica amministrazione di sversamento illecito di terre cimiteriali in proprietà private accondiscendenti?”.
Il sindaco Franconi – che al tempo in cui sarebbero avvenuti questi fatti era assessore all’Ambiente e allo Sport – a ilfatto.it ha assicurato di non avere “nessuna informazione che possa aggiungere alle indiscrezioni apparse sulla stampa. Proprio per questo ho presentato un esposto alle autorità competenti affinché venga verificata la fondatezza (o meno) delle dichiarazioni del soggetto che le ha rese”. Il sindaco dell’epoca era Simone Millozzi, primo cittadino fino al 2019 e ora presidente del Pontedera Calcio (che milita in serie C). Bernardeschi – raccontano fonti dell’amministrazione a ilfatto.it – chiese a Millozzi di incontrarlo, ma il sindaco rifiutò più volte. Dopo tali richieste, i trasporti successivi finirono nella discarica di Livorno dove di regola sarebbero dovute andare anche le 15-20 tonnellate di terre cimiteriali illegalmente smaltite in più di 10 viaggi dei camion comunali. Millozzi nega questa ricostruzione: “Non so assolutamente di cosa si stia parlando. Io non mi sono mai rifiutato di sentire alcuno. Quando mi è stato chiesto incontri ho sempre partecipato e ascoltato. Si figuri nei casi che lei prefigura” spiega. Di più non sa, ribadisce. Ora tutto è affidato al lavoro della magistratura.