Moda e Stile

È Phoebe Philo mania: la prima collezione del suo marchio è (quasi) sold out ed è caccia ai capi vintage. Lei che disse: “La cosa più chic è quando su Google non esisti”

Due anni dopo l’annuncio e sei dopo il suo addio alle passerelle, la collezione di una delle designer più apprezzate di questo secolo, che ha scritto un nuovo capitolo della moda tutta al femminile, è finalmente tornata

di Massimiliano Sortino

La data del 30 ottobre era già segnata sui calendari degli addetti ai lavori che ormai da molti anni attendevano il suo ritorno. E finalmente Phoebe Philo ha presentato la sua prima collezione che porta il suo nome attraverso una serie di scatti pubblicati sul sito e sui social. Il debutto che ha anche il sapore di un ritorno sulle scene preceduto da messaggi mirati e centellinati come è da sempre nel suo stile, conferma ancora una volta il talento della stilista britannica di sapere interpretare in maniera sofisticata cosa vogliono indossare oggi le donne. Se il mondo della moda sembra essere a corto di idee (le sfilate Primavera/Estate 24 l’hanno confermato) e c’è una penuria di stiliste donne, le ultime nomine alle direzioni creative delle Maison sottolineano ancora una netta preferenza verso creativi uomini a discapito del gentil sesso, Philo insieme a Miuccia Prada e Maria Grazia Chiuri sembra essere una delle poche rappresentanti di questo triumvirato tutto al femminile.

Dopo l’addio alle passerelle con l’uscita da Celine e l’annuncio del lancio del marchio solo due anni fa, oggi Phoebe Philo torna sotto i riflettori. La carriera di Philo è affascinante almeno quanto la sua storia personale. Dopo gli studi alla Central Saint Martins di Londra, Philo lavora da Chloé al fianco di Stella McCartney succedendole nel 2001 come direttrice creativa. Nel 2006 abbandona Chloé e la Ville Lumiere per motivi personali per farvi poi ritorno solo due anni dopo alla guida di Celine. Se quel primo addio era stato motivato dalla scelta di dedicare più tempo alla famiglia e ai tre figli, quando Philo raccoglie l’offerta di Bernard Arnault per Celine accetta solo a patto di avere carta bianca su tutto, dallo stile alla comunicazione e di poter continuare a vivere fra Parigi (sede del marchio) e la sua amata Londra. In dieci anni Philo trasforma un marchio poco conosciuto ai più in una delle più importanti case di moda francesi destandola da un lungo torpore e da precedenti direzioni creative sbagliate, per renderla una delle griffe più desiderabili di quegli anni. Ridisegna forme e contenuti attraverso sperimentazioni, contaminazioni, azzardi e visioni creando accessori che in pochi mesi assurgono a feticci, stravolgendo il guardaroba della donna contemporanea con cappotti e completi sartoriali, top in pelle, camicie maschili, abiti lunghi dalle stampe etniche, cogliendo, collezione dopo collezione, lo spirito del tempo.

Il suo stile indipendente e riconoscibile e i suoi codici estetici si ritrovano nella collezione presentata sulla piattaforma phoebephilo.com e fanno tornare subito in mente le creazioni della stilista britannica per Celine dove il minimalismo si fonde con il lusso e l’erotismo: ampi pantaloni percorsi da zip, pellicce tricottate a mano, lunghe camicie e tubini in paillettes, grandi borse in pelle e mocassini dal tacco alto. E poi gioielli, stivaletti dal tacco vertiginoso e occhiali da sole, che dopo pochi minuti sono andati sold out, per un totale di circa 150 pezzi. Non mancano abiti asimmetrici in seta, completi maschili dalle spalle abbondanti e lunghi impermeabili in pelle.

Se la moda oggi mostra segni di stanchezza creativa, e i grandi gruppi del lusso denunciano crolli nelle vendite che variano dal 7% al 9%, Philo ha colto ancora nel segno e ha scelto di comunicare i suoi prodotti solo attraverso il digitale saltando completamente le tappe obbligate come la sfilata e i classici negozi. Questo modo inconsueto di presentare una collezione di abiti e accessori conferma il talento di una delle più importanti creative di questo secolo. Se il suo account Instagram, che ad oggi ha solo 295 mila seguaci, per mesi è stato un foglio bianco poi, esattamente un mese fa, ha preso vita grazie a una serie di video che raccontano attraverso immagini dai colori vividi le inspirazioni della collezione: le auto da corsa e le loro carrozzerie lucide e colorate, passione di Philo, la pelle nera e le borchie si succedono a tutta velocità delineando un’estetica elegantemente disturbante.

Quando ha dato l’addio alle passerelle da Celine nel 2018, Philo ha lasciato un vuoto incolmabile. Tanti forse troppi suoi colleghi si sono approfittati della sua assenza dalle scene per reinterpretare i suoi codici stilistici a volte con pessimi risultati, nonché alcuni suoi discepoli diventati poi direttori creativi ne hanno ricalcato le orme non con lo stesso successo, ma solo lei è riuscita grazie alla sua creatività a trasformare gli accessori in feticci e i vestiti iconici in best seller.

Sostenitore, con una quota di minoranza, del marchio Phoebe Philo è il gruppo del lusso francese Lvmh, al quale Celine, guidato oggi con successo da un altro creativo di talento come Hedi Slimane che ha voluto togliere l’accento originario alla Maison per sottolinearne il cambio di rotta artistico, peraltro fa parte.

“La cosa più chic è quando su Google non esisti”, aveva affermato la stilista britannica all’epoca alla direzione di Celine, in una delle sue rarissime interviste a Vogue America, “onestamente credo che tutto quello che ho da dire sia nelle mie creazioni”. Oggi ha già tradito (almeno in parte) questa affermazione, pur mantenendo comunque un certo distacco in un panorama come è quello della moda contemporanea sempre più dominato dalla comunicazione, dalle leggi del marketing, dalla presenza sui social. Chissà se sarà fedele alla sua idea di non apparire e di far parlare al suo posto vestiti e accessori soprattutto quando l’unico collegamento tra il marchio e i seguaci rimane esclusivamente l’e-commerce. Il non esserci sarà oggi la scelta giusta per un marchio che vive solamente su una piattaforma digitale? Philo sembra non volersi piegare alle dinamiche e alle tempistiche incalzanti del mondo della moda contemporanea e per questo va oltre le classiche stagioni presentando sandali e costumi da bagno accanto a cappotti e pellicce. Ogni capo come ha confessato la stilista è pensato per essere durevole e non seguire la stagionalità. Potrebbe sembrare una novità, ma in realtà è quello a cui Philo ci ha da sempre abituato, come sanno bene le Philofile, le sue fedeli clienti che indossano ancora oggi vanno a caccia delle sue creazioni vintage firmate Céline.

È Phoebe Philo mania: la prima collezione del suo marchio è (quasi) sold out ed è caccia ai capi vintage. Lei che disse: “La cosa più chic è quando su Google non esisti”
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