Lascia il suo incarico di direttore dell’ufficio di New York dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani perché accusa il Palazzo di Vetro di non aver agito per “prevenire il genocidio” della popolazione palestinese nella Striscia di Gaza. L’addio di Craig Mokhiber è una critica aperta alla modalità di azione delle agenzie Onu, che anche questa volta, spiega lui stesso, non sono state in grado di fermare un massacro umano, in questo caso dei palestinesi. “Ancora una volta – ha scritto Mokhiber nella lettera indirizzata all’Alto Commissario dell’Onu per i diritti umani, Volker Turk – stiamo assistendo a un genocidio che si sta svolgendo sotto i nostri occhi e l’organizzazione che serviamo sembra impotente a fermarlo“.

Le Nazioni Unite, prosegue, non sono riuscite a prevenire i precedenti genocidi contro i Tutsi in Ruanda, i musulmani in Bosnia, gli yazidi in Yemen e i Rohingya a Myanmar: “Alto Commissario, stiamo fallendo di nuovo”. Mokhiber poi aggiunge che, “come avvocato per i diritti umani con più di tre decenni di esperienza, so bene che il concetto di genocidio è stato abusato a livello politico, ma l’attuale carneficina contro il popolo palestinese non lascia spazio a dubbi”, prosegue. “Questo è un caso da manuale di genocidio“, aggiunge, accusando gli Stati Uniti, il Regno Unito e gran parte dell’Europa non solo “di rifiutarsi di rispettare i loro obblighi” ai sensi delle Convenzioni di Ginevra, ma stanno anche armando l’attacco di Israele e fornendo ad esso una copertura politica e diplomatica.

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