I medici sciopereranno “nella prima data utile” contro la manovra del governo Meloni. Il testo inviato lunedì sera al Parlamento dopo la bollinatura conferma infatti i tagli alle pensioni dei dipendenti pubblici che lasceranno il lavoro dal prossimo anno e stanzia risorse insufficienti per il sistema sanitario, attaccano i sindacati Anaao Assomed e Cimo-Fesmed, che hanno proclamato formalmente lo stato di agitazione e indetto assemblee in tutta Italia, pronti a condividere con le altre organizzazioni sindacali di categoria il percorso da seguire.

Il punto più preoccupante è che i sindacati inviteranno gli iscritti con i requisiti, e che subiranno una decurtazione maggiore, a presentare ora la domanda di pensione usando tutte le ferie arretrate. Aggravando così un esodo che sarebbe avvenuto comunque: Alessandro Vergallo, presidente dell’Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani – Emergenza Area Critica, ha avvertito che chi è in condizioni di poterlo fare si affretterà ad andare in pensione per evitare la scure della legge di Bilancio 2024, con il risultato di una “perdita istantanea di oltre un migliaio di anestesisti rianimatori e di medici di pronto soccorso assunti con Ccnl (circa il 7%)”.

Nel frattempo, verranno organizzate in tutte le Aziende sanitarie assemblee sindacali per spiegare l’impatto della manovra. “Parliamo di un taglio dell’assegno pensionistico di almeno 50mila persone, che può arrivare fino ai 26.347 euro per ogni anno di pensione, per tutta la vita”, dicono i sindacati. “Se, con questa manovra, il Governo intende spingere ulteriormente i medici ad abbandonare il Servizio sanitario nazionale, daremo con piacere loro una mano – commentano Pierino Di Silverio, segretario Anaao, e Guido Quici, Presidente Cimo. E quando i pazienti che si recheranno in ospedale troveranno ancora meno professionisti a curarli, sapranno chi ritenere responsabile. Ma noi, dinanzi a questo ennesimo voltafaccia, non intendiamo restare in silenzio, e siamo costretti a iniziare un nuovo percorso sindacale meno disponibile a collaborare con le Istituzioni”.

Il presidente del M5S Giuseppe Conte, in un’intervista alla Stampa, dice che il primo emendamento del Movimento alla manovra sarà “sulla sanità, che con questo Governo diventerà un bene di lusso e non più un diritto garantito dalla Costituzione. Stanno correndo a fari spenti nella notte, la stanno affondando e, intanto, lisciano il pelo agli imprenditori delle cliniche private, a cui regalano 2 miliardi nei prossimi anni. La strada dei tagli in sanità porta alla prospettiva della privatizzazione di tutto, anche delle sale operatorie: una follia. Costerebbe molto meno assumere medici e infermieri, mentre si preferisce puntare su straordinari e ‘gettonisti'”. “Da eroi della pandemia allo scippo sulle pensioni. E’ una vera e propria vergogna a cui porre al più presto rimedio”, commenta l’ex ministro della Salute e deputato Pd Roberto Speranza via X, definendo “inaccettabile che nella manovra di bilancio si preveda un meccanismo di ricalcolo che porterà ad una significativa riduzione delle pensioni dei medici”.

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