Insieme per un disco pieno di riferimenti cinematografici sono stati “benedetti” dal maestro indiscusso del cinema horror internazionale: Dario Argento. I due rapper vengono letteralmente trucidati in una spaventosa villa. Ma è solo un cortometraggio...
Un omaggio ai film horror degli Anni 80 che hanno caratterizzato l’adolescenza di migliaia di ragazzi e ragazze. Così hanno fatto Salmo e Noyz Narcoz che insieme hanno sfornato l’album “Cvlt”. Non a caso il progetto discografico è stato annunciato con un corto speciale, scritto e diretto dal maestro dell’horror Dario Argento, affiancato alla regia dal duo YouNuts! (online su Prime Video). Il corto è stato proiettato alla Festa del Cinema di Roma. Nelle scene i due rapper vengono uccisi con efferatezza in una villa da paura, in un posto non definito. Salmo, tra l’altro, mentre scappa da un killer spacca un vetro col braccio e perde sangue. Nessuna finzione era tutto vero ed è questo il motivo per cui è saltato il tour estivo e lo spiega a noi di FqMagazine: “Mi hanno dato trenta punti sul braccio, era impensabile salire sul palco”.
Nelle settimane scorse era già uscito un altro album collaborativo, quello di Coez con Frah Quintale e Noyz spiega: “Io e Salmo ne parlavamo da dieci anni, già allora fantasticavamo sul realizzare un progetto congiunto. Penso che diversi joint album degli ultimi tempi siano nati dopo che qualcuno ci ha sentito parlare del nostro progetto, come del resto noi siamo stati influenzati da progetti precedenti al nostro”. Poche e mirate le collaborazioni nel disco Marracash in “Respira”, gli stessi Coez & Frah Quintale in “Love Song 2” e il rapper dell’ultima generazione Kid Yugi. “Credo sia importante supportare i giovani di talento – dice Salmo – anche noi abbiamo avuto la nostra occasione in passato e siamo stati aiutati dai colleghi”. Poi c’è un piccolo distinguo, riguardo alla nuova generazione che esplosa sulle piattaforme digitali poi fa fatica a tenere il palco dal vivo.
Noyz, infatti, afferma: “I rapper pischelli non hanno avuto tempo di fare live e si trovano all’improvviso di fronte a 20mila persone in pochi mesi dal debutto: per forza fanno delle cose di me**a e cantano in playback. Noi ci abbiamo messo 20 anni”. E poi Salmo: “Da queste nuove generazioni sento arrivare odio, quando dicono che noi, Fabri Fibra e tutti gli altri siamo vecchi. Succede che io mi stanchi dell’ambiente rap ma non riesco a smettere. Perché ancora lo facciamo? Quando mi sveglio preso male, me lo chiedo, ma penso sia doveroso, quando ti chiedi ancora il perché è giusto. Poi io cerco altri sbocchi e infatti questa estate sarò impegnato sul set per la seconda stagione della serie Blocco 181”. Sempre a proposito di questa estate entrambi hanno annunciato che ci saranno due “date giganti a giugno a Roma e Milano”.
Infine Salmo è tornato anche sul tema della sua assenza dal palco dell’evento Red Bull 64 Bars Live, andato in scena all’inizio di ottobre a Scampia (Napoli), dopo il dissing con Luchè: “Ho avuto un problema con una persona e non avendo chiarito, non mi andava di stare a stretto contatto con quella persona e far finta di niente, solo perché pagato per farlo. Mi piace il live ma lo devo fare per stare bene. Quella situazione mi sembrava una sorta di trappola, Non mi andava e in più ero a casa della persona con cui avevo litigato. Partecipare non sarebbe stato nel mio stile, non mi sentivo a mio agio”.