C’è un caso Pino Insegno. Un caso televisivo, quasi politico. Complice la storica amicizia tra il conduttore e la Premier Giorgia Meloni, quest’ultima lo aveva ricevuto in quattro occasioni a Palazzo Chigi dopo la conduzione eventi elettorali di Fratelli d’Italia. Il discusso ritorno a Viale Mazzini ha però assicurato a Rai2 un flop pesante: “Il Mercante in Fiera” è fermo al 2% di share, anche dopo l’inserimento di concorrenti vip.
Ascolti che influiscono direttamente anche sul Tg2, trainato appunto in access prime time dal game show. Così per la prima volta, dopo le voci circolate nelle scorse settimane, arriva una posizione ufficiale dal notiziario diretto da Antonio Preziosi. L’assemblea del Tg2 esprime “severa preoccupazione per i risultati di ascolto del programma che precede l’edizione delle 20.30, una situazione per noi molto penalizzante. Ricordiamo che proprio il Tg2 e le sue rubriche sono da sempre e stabilmente al di sopra dello share di rete”.
Parole che arrivano non da un notiziario collocato in area opposizione, la direzione del Tg è in quota Forza Italia con Preziosi arrivato al posto di Gennaro Sangiuliano, ora Ministro della Cultura in quota Fratelli d’Italia. Una crepa nella maggioranza anche sul fronte Rai o si tratta di dinamiche slegate dai partiti? Nelle scorse settimane l’amministratore delegato Roberto Sergio aveva soccorso il conduttore smentendo l’ipotesi cancellazione de “Il Mercante in Fiera“, costato alla Rai circa due milioni di euro: “Sono indignato per la violenza mediatica e preventiva nei confronti di Pino Insegno e del suo programma. Insegno ha una storia professionale di 40 anni, è un professionista serio, che ha accettato una sfida in una programmazione molto complessa. Voglio dare una notizia: il suo programma non viene chiuso, vari blog amplificano notizie false e questo è inaccettabile. Quindi non è TeleMeloni e Insegno continua la sua attività con Il mercante in fiera“. Non solo, dal 2 gennaio Insegno debutterà anche alla guida de “L’Eredità“, con il timore di un nuovo calo di ascolti.
L’assemblea di redazione del Tg2 non si sofferma solo su Insegno ma sottolinea “la grave carenza di organico che affligge la testata e che rende di difficile applicazione il piano editoriale del direttore Antonio Preziosi, pur condiviso e votato dalla maggioranza del corpo redazionale”. Conferma “il sostegno alla battaglia comune con la Direzione per il ripristino dell’organico, sceso drasticamente negli ultimi anni. Una situazione che crea enormi disagi nell’organizzazione del lavoro, la seria difficoltà a coprire i turni redazionali e la necessità per molti colleghi di rinunciare a ferie e riposi per chiudere gli orari di servizio”. L’assemblea chiede all’azienda “soluzioni concrete e tempestive in assenza delle quali valuterà le azioni da intraprendere. Le giornaliste e i giornalisti e del Tg2 recepiscono con soddisfazione l’impegno del direttore a procedere, entro la metà di novembre, alla nomina dei quattro nuovi caporedattori e, contestualmente, a colmare le posizioni di line vacanti concludendo cosi il riordino dell’assetto di testata”.
Il corpo redazionale esprime “forte disappunto per la decisione dell’azienda di non affidare alla nostra Testata la realizzazione dello speciale pomeridiano del sette ottobre sull’attacco terroristico di Hamas, facendo invece transitare incomprensibilmente sulla nostra rete lo speciale di Rainews 24“. L’assemblea del Tg2 “non nasconde infine i timori per l’ipotizzata riduzione del canone in legge di bilancio, un taglio che si andrebbe a ripercuotere anche sulle già limitate risorse a disposizione della nostra testata”.