È finito in bagarre con tanto di braccio teso alzato e un “Heil Hitler” il consiglio comunale del 31 ottobre scorso di Camporotondo Etneo, un paese in provincia di Catania.
Il caso ha visto come protagonisti un consigliere di minoranza, Giuseppe Montesano, eletto con la lista civica “Liberi e Forti”, e il presidente del Consiglio, Giovanni Torrisi. Gli animi in Aula erano già caldi: da una parte le opposizioni lamentavano infatti l’impossibilità di prendere la parola per una “comunicazione”, mentre dall’altra Torrisi spiegava loro di non potergliela dare in quanto durante la discussione del bilancio di previsione non è possibile “trattare le interrogazioni”. È in mezzo a quest’accesa discussione che Montesano ha protestato tendendo il braccio e urlando “Heil Hitler”. Un gesto di protesta rivolto verso Torrisi che ha lasciato di sasso l’Aula, compresa la consigliera di minoranza seduta accanto a Montesano, come si vede dalle immagini. Il consigliere ha poi continuato, sempre rivolto a Torrisi: “Lei deve dare spazio ai consiglieri non può decidere di fare quello che vuole, lo capisce?”.
Immediata la reazione del presidente del Consiglio comunale che ha stigmatizzato l’espressione del consigliere di minoranza, chiamando per intervenire anche il comandante dei vigili, presente in Aula, e decidendo di sospendere momentaneamente la seduta.
Anche il sindaco del piccolo comune alle pendici dell’Etna, Filippo Rapisarda, è intervenuto sui social, chiedendo le dimissioni di Montesano: “Un consigliere comunale di minoranza ha ritenuto opportuno rivolgersi al presidente del consiglio con un “Heil Hitler” – ha scritto in un post – Espressione condannata duramente da tutte le forze politiche nazionali, dal nostro codice penale e, non per ultimo, dal buon senso di ogni cittadino che ne conosce il reale significato storico”. “Io potrei dissociarmi, gridare vergogna sui social incitando all’odio ma l’unica cosa che posso auspicarmi per il paese del quale sono primo cittadino sono le dimissioni immediate del consigliere in questione – ha aggiunto – Le scuse non possono bastare quando il gesto è così grave e sarebbe stato opportuno che il capogruppo di opposizione si allontanasse moralmente da tale gesto insieme agli altri consiglieri di opposizione. Trovo stomachevoli i teatrini ai quali puntualmente la minoranza ci costringe ad assistere, sia tra i banchi del consiglio che tra i loro sostenitori in aula, ma questa volta è stato superato un limite etico e morale che non può e non deve essere ignorato”.