La notizia della telefonatascherzo da parte di due comici russi alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni non ha scatenato un dibattito soltanto in Italia: la notizia ha fatto il giro del mondo trovando spazio sui media esteri, dalla Spagna agli Stati Uniti arrivando fino in Asia. Se tra i ranghi della maggioranza è cominciata la corsa a chi difende e giustifica di più la premier finita nella trappola del duo comico composto da Vladimir Kuznetsov e Alexei Stolyarov, la stampa internazionale ha riportato la disavventura di Meloni con toni eterogenei, tra chi ha definito “imbarazzante” l’incidente e chi sottolinea l’apparente cambio di marcia nel supporto incondizionato a Kiev emerso dalle parole della leader italiana.

Capofila di questa narrazione l’agenzia di stampa americana Bloomberg che titola “Beffatori russi ingannano Meloni e le fanno ammettere la fatica in Ucraina”. Segue il Financial Times, che in una sezione della sua newsletter quotidiana dal titolo “Pronto, Giorgia?”, descrive l’incidente come “imbarazzante”. Anche il quotidiano britannico The Guardian si concentra sulla “fatica su tutti i fronti” espressa dalla premier in merito alla guerra tra Russia e Ucraina, ricordando in contrasto quanto “solido” sia stato in passato il suo sostegno a Kiev. Sulla stessa linea anche Politico, che titola sulla “diffusa fatica in Europa”. La rivista di business americana Forbes punta invece a evidenziare come la premier italiana sia stata “l’ultimo target” del duo russo all’interno della guerra di propaganda nel conflitto tra Mosca e Kiev. In passato i due comici sono stati tacciati di avere un legame diretto con il Cremlino, un’accusa fino a questo momento non verificata.

All’interno dell’Unione europea, i toni più duri arrivano dalla Germania, dove il quotidiano conservatore liberale tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung ha parlato di una “gaffe politica imbarazzante” per la leader di Fratelli d’Italia. La testata cita la trascrizione della telefonata come riportata da Il Foglio, di cui conserva anche il taglio critico, sottolineando che le dichiarazioni della premier hanno messo in imbarazzo tutto l’esecutivo italiano e che il contenuto della telefonata ha reso “tesi” i rapporti con il presidente francese, Emmanuel Macron. Nella conversazione avuta con i due russi che si spacciavano per il presidente della Commissione dell’Unione africana, la premier ha cercato di strappare un’opinione personale al suo interlocutore in merito al golpe in Niger e alle ingerenze francesi, parlando di una Francia che “sta premendo per una sorta di intervento”. Il più famoso Der Spiegel, scrive invece che Meloni “è cascata nella satira russa”.

La Francia, pur coinvolta in parte delle dichiarazioni di Meloni durante la telefonata, non sembra invece avere dato molto peso all’incidente. Complice la priorità data sulle pagine dei giornali all’emergenza climatica portata dal tifone Ciaràn e alla visita del presidente Emmanuel Macron in Asia centrale, la notizia non è stata affrontata dai principali quotidiani come Le Monde e Le Figaro. Si trova invece sulla rivista conservatrice Le Point, che in passato ha più volte dedicato spazio ai guai della premier italiana. Nell’articolo dedicato alla telefonata farlocca si parla di “uno scambio di battute poco diplomatico” con i russi “che l’hanno incastrata“. Il pezzo fa notare il cedimento dell'”immancabile sostegno politico e militare” alla causa ucraina da parte di Meloni. Euractive ricorda invece che Meloni non è l’unica ad essere capitata nella trappola del duo comico sospettato di essere linea diretta della propaganda russa. In un video trasmesso dalla televisione russa in aprile per esempio, il presidente della Federal Reserve statunitense Jerome Powell ha conversato con qualcuno che diceva di essere il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Su X intanto, il presidente del partito di destra Les Patriot, Florian Philippot, sulle parole di Meloni rispetto all’Ucraina ha scritto che “quei codardi della Nato sanno che in Ucraina è tutto finito, ma non osano ammetterlo al popolo che hanno dissanguato per questa guerra” e che la premier italiana nel suo ribadire la “fatica” di tutte le parti coinvolte ha finalmente capito le cose come stanno, ma è “un peccato che non lo dica in pubblico“.

Anche in Spagna la notizia è passata in sordina e Meloni ne è uscita come una delle tante vittime della propaganda del Cremlino. Su El Paìs una cronaca asciutta riporta gli estratti della conversazione senza ulteriore commento e in generale i media spagnoli hanno parlato della premier italiana come “vittima” e “ingannata“, pur facendo notare l’apparente cambio di posizione sul sostegno indiscusso all’Ucraina. Anche lABC, tra i quotidiani più conservatori del Paese, ha riportato la notizia senza troppi fronzoli, ricordando nel primo paragrafo dell’articolo dedicato allo scherzo che anche altri leader occidentali sono caduti in scherzi simili. Tra di loro la testata spagnola cita il primo ministro canadese Justin Trudeau, l’ex britannico Boris Johnson e lo stesso premier spagnolo Pedro Sanchez, convinto di parlare con il presidente di un Paese africano preoccupato per la sospensione dell’accordo per l’esportazione di grano ucraino dai porti del mar Nero.

A sorpresa i media asiatici hanno invece coperto in modo estensivo l’incidente, comparso su quotidiani indiani, cinesi e giapponesi. In Cina, il quotidiano nazionalista Global Times titola “anche Meloni ci è cascata” mentre gli spettatori dell’emittente Hong Kong Guardian si interrogano sul profilo social del canale su come la premier non abbia riconosciuto l’accento russo dei comici. Il The Times of India si spende nel sottolineare quanto la premier sia uscita a testa alta dal confronto, mentre in Giappone la testata conservatrice Sankei Shimbun che parla di come Meloni durante la telefonata abbia espresso “il reale pensiero” dei Paesi europei in merito alla guerra russo-ucraina.

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