Sui raid israeliani sui campi profughi interviene anche l’Unicef che condanna gli attacchi. “Le scene di carneficina che provengono dal campo di Jabalia, nella Striscia di Gaza, in seguito agli attacchi di ieri e di due giorni fa, sono orribili e spaventose“. L’agenzia Onu che si occupa di assistenza umanitaria per i bambini e le loro madri aggiunge che “anche se non abbiamo ancora una stima delle vittime tra i bambini, le case sono state rase al suolo, centinaia di persone sono state evidentemente ferite e uccise e fra loro molti bambini”.
“Attacchi di questa portata contro quartieri residenziali densamente popolati possono avere effetti indiscriminati e sono assolutamente inaccettabili. I rifugiati e gli sfollati interni sono protetti dal diritto internazionale umanitario. Le parti in conflitto hanno l’obbligo di proteggerli dagli attacchi. I bambini hanno già sopportato troppo. L’uccisione e la prigionia dei bambini devono finire. I bambini non sono un obiettivo. L’Unicef – conclude – ribadisce il suo urgente appello a tutte le parti in conflitto per un immediato cessate il fuoco umanitario, per garantire la protezione di tutti i bambini e per un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli per fornire aiuti salvavita su larga scala in tutta la Striscia di Gaza, secondo il Diritto Internazionale Umanitario”.
La portata della tragedia a Gaza è “senza precedenti” per il Commissario generale dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) Philippe Lazzarini, dopo aver visitato la Striscia per la prima volta dall’attacco di Hamas in Israele il 7 ottobre, quando 1300 israeliani, compresi molti bambini, sono stati trucidati e circa 200 rapiti.
“Il posto era sovraffollato. Le condizioni di vita e sanitarie erano oltre ogni comprensione. Tutti chiedevano solo acqua e cibo. Invece di essere a scuola a imparare, i bambini chiedono solo un sorso d’acqua e un pezzo di pane. È stato straziante. Soprattutto, la gente chiede un cessate il fuoco. Vogliono che questa tragedia finisca. I nostri appelli cadono nel vuoto. Un cessate il fuoco umanitario è atteso da tempo. Senza questo, altre persone verranno uccise, i vivi subiranno ulteriori perdite e la società, un tempo vivace, sarà in lutto per sempre”, ha concluso Lazzarini, rilanciando l’appello alla fornitura di carburante per ospedali, panifici e impianti idrici, e ricordando che oltre 70 persone dello staff dell’Unrwa sono rimaste uccise dal 7 ottobre.