La prima cosa da fare è ridere, sembra Totòtruffa 62 e Fantozzi contro tutti, quando fa l’accento svedese per non farsi sgamare dal mega-direttore. In realtà poi bisogna riflettere e pensare agli aspetti seri e preoccupanti di questa telefonata”. Sono le parole del direttore de il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, che a Otto e mezzo, su La7, ha commentato lo scherzo telefonico di cui è stata vittima Giorgia Meloni. “Il filtro di sicurezza di Palazzo Chigi è molto permeabile, visto che il primo che passa con un nome di fantasia viene messo in comunicazione con la presidente del Consiglio, che si lascia andare a chiacchiere per un quarto d’ora sulle sorti del mondo”. E poi l’aspetto più preoccupante: “L’altra cosa molto seria – ha continuato Travaglio – è che bisogna fare gli scherzi telefonici a Meloni per farle dire la verità: sulla questione ucraina c’è stata una svolta clamorosa che a noi non è mai stata comunicata. Sembra di sentire parlare noi, che siamo stati massacrati e lapidati e definiti ‘putiniani’, quando dicevamo che l’unica strada per risolvere il conflitto era quella del negoziato basato sul compromesso che accontentasse entrambe le parti. Meloni ci ha sempre stato detto l’opposto, cioè sostegno senza condizioni all’Ucraina fino alla vittoria finale, senza trattare con Putin”.

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“Meloni si è accorta subito dello scherzo? Ma se ha parlato per mezz’ora: abbiamo chiuso noi la telefonata”: cos’ha detto il comico russo a La7

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