Potrebbe essere stata la pizza condita con l’olio al peperoncino ad aver causato la morte di Gerardina Corsano, 46 anni. Si sospetta di una intossicazione da botulino. Il marito della vittima e imprenditore agricolo Angelo Mennino è tuttora ricoverato al Cotugno di Napoli. La pizzeria, che si trova nella località di Ariano Irpino (Avellino), rimane sotto sequestro e sono tre le persone iscritte nel registro degli indagati per omicidio colposo. La coppia aveva accusato i primi malesseri nella tarda serata di sabato, dopo essere rientrata a casa, tra i comuni di Ariano irpino e Flumeri. Una nipote ha riferito che durante la cena Angelo Mennino aveva condito la pizza con dell’olio al peperoncino, avvertendo uno strano odore ed invitando la moglie ad assaggiarne un pezzo. Il giorno seguente i dolori sono aumentati e Corsano e Mennino hanno deciso di andare in ospedale. Dopo gli accertamenti in pronto soccorso sono stati dimessi. La stessa cosa è successa lunedì, quando per la persistenza del dolore sono tornati in ospedale e sono stati nuovamente dimessi. Nella notte tra lunedì e martedì la situazione è precipitata: il ricovero d’urgenza in ospedale non ha salvato la vita di Corsano, ricoverata insieme al marito in preda a spasmi, dolori fortissimi e sudori freddi.
La procura di Benevento ha iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo i due titolari della pizzeria e anche del medico dell’ospedale Frangipane che ha visitato domenica e lunedì i due coniugi, dimettendoli. I tre indagati sono stati raggiunti da un avviso di garanzia che gli permetterà di nominare un consulente di parte in vista dell’autopsia sulla salma della donna fissata per sabato mattina. “Non è semplice – spiega Antonio Limone, direttore dell’Istituto zooprofilattico del Mezzogiorno – individuare l’intossicazione da botulino, soprattutto se il paziente non presenta le classiche manifestazioni neurologiche. Gli alimenti contaminati da botulino non presentano odore, colore e sapori particolari”. Nel mirino degli investigatori è finito un condimento al peperoncino, i cui campioni sono stati prelevati, insieme a quelli di pomodori e funghi. L’avvocato Guerino Gazzella, che difende la titolare, ha evidenziato in una nota che “gli stessi alimenti e condimenti consumati dalla coppia la sera di sabato scorso, sono stati consumati da altri clienti e dalla stessa famiglia del titolare senza che si siano registrate conseguenze di sorta”.