“Guerriero e soldato di Dio amante di Al-Qaeda”. Così si definisce sui profili social Faysal Rahman, operaio navale arrestato per terrorismo a Genova e a cui è sta applicata una misura di custodia cautelare in carcere. Gli inquirenti hanno scoperto che si stava auto-addestrando per compiere atti di violenza e per l’uso di armi da fuoco come il fucile mitragliatore Ak-47. Rahman – secondo quanto ricostruito dalla Digos – divulgava attraverso la rete internet, Facebook, Instagram, Whatsapp e Telegram azioni violente riconducibili a gruppi terroristici, in particolare a “il Gruppo dei 20” caratterizzato dal sentimento di affermazione assolutista dell’Islam.
Il 22enne originario del Bangladesh, ma residente a Genova era presente in Italia con il permesso di soggiorno e lavorava nei cantieri navali di Sestri Ponente. Dalle indagini – che sono partite alla fine del 2021 e hanno portato all’ordinanza di custodia cautelare per l’indagato – è emerso un attivismo dell’operaio sui circuiti telematici di matrice jihadista, venendo a conoscenza della sua partecipazione alla Tehrik-e Talkiban Pakistan (Ttp): l’organizzazione terrorista pakistana associata ad Al-Qaeda. L’obiettivo dichiarato di questo gruppo è quello di rovesciare il governo eletto del Pakistan per fondare un emirato, attaccando l’esercito ed assassinando esponenti politici.
Faysal Rahman usava i social network e le piattaforme di messaggistica istantanea per manifestare la sua disponibilità al combattimento e al martirio. Nei video, l’indagato si riprendeva mentre effettuava esercizi ginnici con in sottofondo la canzone “Soldiers of Allah”. Sono diversi i video e i commenti finiti sotto la lente degli inquirenti. Tra questi un post incita all’uso di violenza nei confronti della comunità Lgbtq e un video condiviso dall’indagato mostra la simulazione del crollo della Torre Eiffel con la scritta “la polvere non si sposterà mai”, frase attribuita a Anwar Al Awlaki.