A Roma un corteo di 5 mila persone partito da piazza Vittorio e arrivato a piazza San Giovanni nonostante la pioggia. A Milano 4 mila si sono messi in marcia da piazza Oberdan e infine, a Firenze, alcune centinaia hanno sfilato nella manifestazione contro la collocazione di un comando Nato a Rovezzano. Questo la giornata di chi ha dedicato il pomeriggio alla causa palestinese. Non senza un cartello a sostegno di Hamas e i cori che davano del “fascista” al leader della Lega, Matteo Salvini, che sempre a Milano ha riunito l’intero stato maggiore del partito per manifestare “in difesa dei valori dell’Occidente, per ribadire il sostegno al popolo israeliano”.

Il corteo romano – “Una nuova Norimberga per i crimini dell’Occidente in Palestina”. È lo striscione con i volti della premier italiana Giorgia Meloni, del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, del presidente Israeliano Benjamin Netanyahu, del segretario generale della Nato Jens Stoltemberg e della presidente della commissione europea Ursula Von der Leyen esposto da un gruppo di manifestati nel corteo pro Palestina partito da piazza Vittorio, nella Capitale, da dove centinaia di persone sono partite dando il via al corteo pro Palestina e anti militarista diretto a piazza San Giovanni con lo slogan “basta soldi alle guerre e a Israele. Palestina libera”. La manifestazione, indetta come contro sit-in della Festa delle forze armate di oggi, ha visto presenti le sigle di Potere al Popolo, Usb e Rifondazione Comunista. Assieme alla comunità palestinese e ai movimenti studenteschi di Cambiare Rotta e Osa. “Organizziamo il boicottaggio di Israele”, questo il manifesto sul camion che ha aperto il corteo, con accanto disegnata la stella di David. “Fuori l’Italia dalla guerra”, “No alla guerra e alle spese militari. Fuori dalla Nato, Palestina libera”. E ancora: “Nato, Ue, sionisti: cacciamoli via” è stato scritto sugli striscioni, tra fumogeni rossi, petardi, e bandiere della Palestina tenute tra le mani da una fila di bambini in testa al corteo al suo arrivo in piazza San Giovanni nonostante il maltempo.

Firenze contro la base Nato – Uno sventolio di bandiere della Palestina ha aperto questo pomeriggio a Firenze il corteo contro la guerra, l’aumento delle spese militari e la collocazione di un comando Nato negli spazi della Caserma Predieri a Rovezzano. Trecento persone, secondo la Questura, sono partite da largo De Gasperi intorno alle 15. L’itinerario della manifestazione comprende via Aretina e via Rocca Tedalda per ritornare poi al punto di partenza. All’iniziativa, indetta dal comitato “No comando Nato né a Firenze né altrove”, hanno aderito Rifondazione Comunista, Cpa Firenze sud, Caro e alcuni comitati pro Palestina.

Milano in corteo per la Palestina – Da un lato il corteo pro Palestina per chiedere il cessate il fuoco nella striscia di Gaza a cui hanno partecipato almeno quattromila persone. Dall’altro la manifestazione indetta dalla Lega “in difesa dei valori dell’Occidente”. Una sfida tra due piazze, alimentata anche dalle polemiche della vigilia per le scritte di minaccia contro Salvini apparse a Milano e che secondo i leghisti “non hanno meritato, purtroppo, condanna e indignazione bipartisan”. Il corteo a sostegno del popolo palestinese, al via da Porta Venezia e organizzato da ‘Milano antifascista antirazzista meticcia e solidale’, è partito tra cori come “Palestina libera” o “Israele fascista, Stato terrorista”, numerose bandiere palestinesi, ma anche di Sinistra italiana e Unione Popolare e anche un cartellone firmato dal partito marxista leninista italiano inneggiante ad Hamas. “Con Hamas le Brigate Ezzedin al-Qassam e il popolo palestinese – era scritto -, per la liberazione della Palestina”.

Milano in piazza per Israele e l’Occidente – Al corteo non sono mancati nemmeno gli insulti al leader leghista, che più volte si è preso del “fascista”. E più o meno in contemporanea, dalla sua piazza in Largo Cairoli (video), ha risposto dicendo che “gli ultimi fascisti sono quelli che stanno sfilando per Milano”. Intorno a lui i vertici della Lega la completo, dai sindaci ai governatori Attilio Fontana, Luca Zaia, Maurizio Fugatti e Massimiliano Fedriga fino ai ministri Giuseppe Valditara, Giancarlo Giorgetti, Roberto Calderoli e Alessandra Locatelli. Una piazza “aperta a tutte le religioni”, con un messaggio dell’ambasciatore d’Israele Alon Bar letto dal palco e l’intervento di Celeste Vichi, presidente dell’Unione Associazioni Italia-Israele. Ma anche di Avoub Ouassif, operaio musulmano che ha attaccato “Hamas gruppo terrorista fondamentalista che da troppo usa la fede islamica per giustificare i propri crimini”.

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