“E’ un modello ibrido e confuso, un ircocervo che non esiste in nessun’altra nazione”. Questa l’opinione che il leader M5s Giuseppe Conte ha consegnato al quotidiano La Repubblica in un’intervista sul ddl Casellati, la riforma costituzionale con cui la maggioranza vuole introdurre il premierato. Ma così com’è, la formula del governo “distrugge l’equilibrio dei poteri e rende il capo dello Stato nient’altro che un passacarte”, dichiara l’ex presidente del Consiglio. Che spera in una “modifica in Parlamento” della riforma. In caso contrario, assicura, la maggioranza “si andrà a schiantare sul referendum confermativo”.
Due volte vittima dei cosiddetti ribaltoni, “per mano prima di Salvini e poi di Renzi”, Conte è convinto che la norma non sarà in grado di evitarli davvero. “Ci sono meccanismi per rafforzare la figura del premier mantenendo l’equilibrio tra i vari organi costituzionali. Ad esempio potrebbe prendere solo lui la fiducia dal Parlamento, potrebbe promuovere la revoca dei ministri che non si rivelassero all’altezza”. Al contrario, spiega, questa riforma “per certi versi li ‘costituzionalizza’”, i ribaltoni.
Il tutto, aggiunge Conte, “solo apparentemente salvaguardano il ruolo del capo dello Stato, che in realtà viene degradato a una funzione meramente protocollare“. L’ex premier si riferisce in particolare alla norma che, in caso di crisi, vincola Presidente della Repubblica che potrà solo terminare la legislatura o affidare l’incarico allo stesso premier dimissionario, o in alternativa “a un altro parlamentare che è stato candidato in collegamento al presidente eletto”. Il ‘secondo premier’, commenta Conte, “può ricattare il Parlamento determinando lo scioglimento delle Camere, un potere enorme che il primo premier non ha”.
“Confido – auspica – che il governo non insisterà e vorrà far tesoro di tutti questi rilievi durante il confronto parlamentare per trovare insieme una riforma che possa rendere più funzionale il nostro sistema di governo senza stravolgerlo. Altrimenti credo che il governo non si incaponirà in una prospettiva referendaria in cui sono convinto che Meloni rimarrà scornata”. “Ci confronteremo con le altre opposizioni per cercare di contrastare questo progetto – conclude Conte – ma confidiamo che ci possa essere la disponibilità della maggioranza a intervenire in modo razionale e costruttivo”.