Le previsioni parlano di un meteo in miglioramento, dopo le forti piogge che la tempesta Ciaran ha portato sulla Penisola mettendo in ginocchio soprattutto la Toscana e causando 7 vittime e 2 dispersi, un 84enne di Prato e un vigile del fuoco scomparso nel bellunese per i quali proseguono le ricerche. Dopo la lunga fase di eventi anche estremi, la pressione torna ad aumentare lievemente e per domani, lunedì 6 novembre, il meteo si prevede stabile. Nuove piogge dovrebbero interessare soltanto le regioni tirreniche centrali, localmente l’Umbria, soprattutto nel nel pomeriggio. Ma se in Toscana i livelli dei fiumi fanno tirare un po’ il fiato alla Regione più colpita, dove l’impegno di vigili del fuoco e Protezione civile conta ormai 3.800 interventi, si prevedono nuovi innalzamenti sia in Lombardia che in Emilia-Romagna per il Po i suoi affluenti, mentre nelle ultime ore allagamenti e mareggiate costringono il Friuli Venezia-Giulia a fare i conti con i danni.
Per “le forti piogge della notte (tra sabato 4 e domenica 5 novembre, ndr) che hanno comportato anche nelle zone già alluvionate ulteriori accumuli importanti”, scrive il governatore toscano Eugenio Giani sui social, dove ha aggiunto: “Niente pioggia nei prossimi giorni, la portata d’acqua dell’Arno fa impressione ma non ci sono criticità, è già passata la piena a Firenze e sta transitando a Empoli”. Scese a tremila le utenze ancora disalimentate, segnala Enel. Mentre nella mattinata è ripresa anche la circolazione dei treni sulla Prato Pistoia, dopo la sospensione di 5 ore per gli allagamenti notturni della linea. Smette di piovere, dunque, ma la situazione resta difficile in molte parti del territorio. Il sindaco di Quarrata segnala la nuova esondazione dello Stella, con le campagne trasformate in un enorme lago (le immagini dal drone). Mentre il primo cittadino di Campi Bisenzio sintetizza così: “Non più danni, ma è emergenza nazionale”. A quantificare i danni in regione tra pubblico e privato è la nuova stima del governatore, che in 24 ore è passata da 300 a 500 milioni di euro.
Ma almeno per ora il Nord resta sotto osservazione, a partire dai livelli idrometrici di fiumi e torrenti. Con le precipitazioni delle scorse ore si va verso nuovi innalzamenti dei livelli sui corsi d’acqua emiliani e lombardi. Costantemente sorvegliato il Po, “che sta ricevendo nuovi afflussi dagli affluenti e che è attestato sopra la prima soglia di criticità a Pontelagoscuro e nei rami del Delta”, sottolinea l’Aipo, l’Agenzia Interregionale per il fiume Po. In particolare, in Emilia si stima per il torrente Enza, le cui casse di espansione stanno invasando le acque di piena, il raggiungimento ed eventuale superamento della soglia 3, di colore rosso, ossia di criticità elevata a Sorbolo tra la mattinata e il pomeriggio di oggi”. Sempre in Emilia, viene evidenziato, per quanto riguarda “il torrente Parma, sono state parzialmente abbassate nella mattina le paratoie della cassa di espansione al fine di garantire un adeguato livello di sicurezza a valle, a Parma e in particolare Colorno”.
Nelle ultime ore si è complicata la situazione in Friuli Venezia-Giulia, con acqua alta a Muggia, Trieste, Grado, Monfalcone e Marano Lagunare, allagamenti e alberi caduti in diversi comuni, smottamenti e strade chiuse. A Trieste sono stati raggiunti i 2,99 metri di acqua alta, superando il limite delle rive di 2,78 metri e costringendo il Comune a interdire il lungomare. Allagamenti, informa la Protezione civile, sono stati segnalati anche in Friuli, a Dolegna del Collio, Gemona del Friuli, Cassacco, Prata di Pordenone, Morsano al Tagliamento, San Canzian d’Isonzo, Tavagnacco.
Quanto alla viabilità le arterie stradali di Anas chiuse al traffico sono ancora otto, dal Veneto alla Toscana. Mentre in Liguria è stata un altra notte di duro lavoro dopo le forti mareggiate in concomitante con le piene dei torrenti (con il fiume Entella sorvegliato speciale) soprattutto nelle zone tra Rapallo e Chiavari dove il vento ha scoperchiato una casa. Ancora danni per il maltempo in provincia di Perugia, ma senza pericoli per le persone. Le maggiori “criticità” vengono segnalate nella zona di Assisi, dove il torrente Tescio ha di nuovo esondato nell’area di Pian della Pieve e del Bosco di San Francesco, causando frane. La “zone di emergenza” è stata individuata tra Perugia, Assisi, Foligno, Todi, Gualdo, Tadino, Fossato di Vico, Spoleto, Giano dell’Umbria, Città della Pieve.