Un adolescente arriva al pronto soccorso con crampi addominali insopportabili e i medici fanno una scoperta a dir poco sconcertante: il suo stomaco e l’intestino erano pieni di magneti dal diametro di una decina di millimetri. Ma la sorpresa non si è fermata qui: ulteriori scansioni addominali hanno rivelato che nel corpo del giovane paziente si trovavano in totale ben 21 potenti magneti al neodimio.
Questa straordinaria vicenda è venuta alla luce grazie a un team di specialisti del Lake Erie College of Osteopathic Medicine di Elmira, nello stato di New York, che ha collaborato con i colleghi del Dipartimento di Gastroenterologia del Sistema sanitario Guthrie. I medici, guidati dalla professoressa Simona Maksimyan, hanno effettuato una delicata operazione di rimozione dei magneti dallo stomaco del giovane, utilizzando una lunga pinza e una retina medica. Gli esami hanno rivelato che alcune pile di magneti erano state presenti nel suo apparato digerente da un certo periodo e gli avevano causato una dolorosa ulcera. Altri magneti si erano accumulati nell’intestino, provocando un pericoloso danno alla parete intestinale e il rischio di sepsi.
Ma ciò che rende questa storia ancora più inquietante è il fatto che l’adolescente non ricordava di aver ingerito i magneti: potrebbe essere stato un gesto compiuto da sonnambulo o a causa di una condizione psichiatrica sottostante. Esistono infatti disturbi mentali che spingono le persone a ingoiare oggetti di varia natura.
L’articolo riguardante questo caso, intitolato “Clinical course and management of an unknown multiple-magnet ingestion in a teenage male“, è stato pubblicato su BMJ Case Report e ha attirato l’attenzione anche dei medici del Children’s Hospital dell’Università della California di Davis, guidati dalla professoressa Minna Wieck, che hanno analizzato numerosi casi di ingestione di magneti tra i giovani. La loro conclusione è inequivocabile: questi magneti non sono sicuri nemmeno sotto il controllo dei genitori. “Non importa quale sia il background socioeconomico o razziale del bambino, se viene osservato o se gli adulti che lo supervisionano sanno che i magneti sono pericolosi – ha sottolineato la dottoressa Wieck -: i bambini riescono comunque a mangiarli e molti di loro necessitano di un intervento chirurgico per riparare il danno interno causato dai magneti”.