I 600 milioni stanziati con la manovra per rifinanziare la card Dedicata a te per la spesa alimentare sono presi dalla contabilità speciale alimentata dall’importo dei conti correnti e dei rapporti bancari dormienti: risorse che “erano destinate a legislazione vigente ad alimentare il fondo per gli indennizzi ai risparmiatori che, investendo sul mercato finanziario, sono rimasti vittime di frodi finanziarie e che hanno sofferto un danno ingiusto non altrimenti risarcito“. A ricordarlo al governo è il Servizio bilancio del Senato nella nota di lettura pubblicata sul sito di Palazzo Madama. “Al fine di verificare la congruità della copertura, andrebbero fornite informazioni sulle disponibilità esistenti delle risorse e sulle disponibilità residue per le finalità del fondo per gli indennizzi ai risparmiatori”, è l’avvertimento.
Lo scorso anno la maggioranza aveva deciso di chiudere il fondo indennizzi, salvo poi approvare un aumento dal 30 al 40% del risarcimento già ottenuto dagli azionisti delle banche “risolte”.
Nel 2023 per la card erano stati stanziati 500 milioni, sufficienti per 1,3 milioni di nuclei familiari, anche se quelli con Indicatore della situazione economica (Isee) sotto i 15mila euro – soglia prevista per l’accesso al beneficio – sono molti di più. Così la platea è stata circoscritta a quelli con almeno tre componenti dando priorità alle famiglie con bambini piccoli e Isee più basso. Oltre ad escludere i percettori di reddito di cittadinanza e altri sussidi pubblici.