Il nome di Anne Frank – simbolo della Shoah noto in tutto il mondo – è “troppo difficile da spiegare ai bambini”, i genitori con un passato migratorio “non sanno cosa pensare del nome” e un’altra intestazione porterebbe una “maggiore apertura al mondo”. Sono alcune delle motivazioni che hanno portato la direzione di un asilo di Tangerhütte, paesino della Sassonia-Anhalt, in Germania, a proporre la modifica della denominazione di una scuola materna. L’istituto dagli anni Settanta porta il nome della ragazzina nata a Francoforte, rifugiata ad Amsterdam e poi deportata e uccisa nel lager di Bergen Belsen nel 1945: il suo diario è una della testimonianze più drammaticamente note dello sterminio degli ebrei da parte dei nazisti. Ma dopo una cinquantina d’anni – come racconta tra gli altri la Frankfurter Allgemeine Zeitung – il consiglio dei genitori e dei dipendenti ha chiesto di trovare un nome più “a misura di bambino” e tra le opzioni alternative c’è per esempio quello di “Esploratori del mondo“. Il fatto ha provocato numerose polemiche e il rifiuto unanime da parte del consiglio comunale. Pesa naturalmente il periodo storico in cui la questione è diventata nota, con l’escalation di episodi di antisemitismo registrata negli ultimi giorni. In realtà, assicura il sindaco Andreas Brohm (un indipendente), la rimozione del nome di Anne Frank era stata prospettata ben prima della degenerazione del conflitto in Medio Oriente, quindi prima dell’attacco di Hamas e prima dell’assedio e dell’invasione di Israele alla Striscia di Gaza.

Ad ogni modo la proposta di cambio di nome è stata bersagliata di critiche a livello locale e nazionale. “Se si è disposti a liquidare la propria storia con tanta noncuranza – scrive il vicepresidente del Comitato internazionale di Auschwitz Christoph Heubner in una lettera aperta – soprattutto in questi tempi di nuovo antisemitismo ed estremismo di destra, e se il nome di Anne Frank viene percepito come inadatto nello spazio pubblico, non si può che provare paura e ansia per la cultura della memoria nel nostro Paese”.

A respingere la proposta di cambio di nome è stato ora il consiglio comunale del paesino della Sassonia, annunciando un voto mercoledì. In una dichiarazione congiunta firmata da tutti i gruppi consiliari si sottolinea tra l’altro che l’affermazione secondo cui il nome Anne Frank è inadatto e difficile da trasmettere ai bambini “è un’ulteriore prova di una dimenticanza della storia da parte dei responsabili” della struttura. Questa dimenticanza della storia è un “terreno fertile per le teorie del complotto e l’ostilità verso la democrazia, compreso l’antisemitismo. La cultura della memoria ha un significato, perché dobbiamo spiegare ai nostri figli e alle generazioni future cosa significa vivere in pace e libertà. La storia ci insegna che questo non può essere dato per scontato e che questi valori vanno difesi”. Il presidente del consiglio comunale Werner Jacob (cristianodemocratico della Cdu) ha detto che la richiesta di rinominare l’asilo nido è venuta dalla direzione dell’asilo. “La gestione dell’asilo nido è nuova e ha voluto implementare un nuovo concetto educativo. Volevano documentare questo nuovo concetto con un nuovo nome”, ha spiegato Jacob, che ha parlato di “ingenuità politica” e “mancanza di senso della storia”.

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