Secondo il Corriere della Sera la decisione è presa: Insinna titolare, Insegno "panchina". Che poi, la beffa di delle prime tre lettere del cognome uguali, va bè, lasciamo perdere. A FQMagazine fonti Rai fanno sapere che il dado non è tratto ma poco ci manca
Certe volte (facciamo un mea culpa perché ‘sarà capitato anche a noi‘), televisivamente parlando si usa la parola “flop” con un filo di leggerezza. Vero è che di questi tempi, i dati per usarla a proposito non mancano ma quando il flop è conclamato e senza appello ce ne vorrebbe allora un’altra, più netta. È il caso de Il Mercante in Fiera, il game show di Pino Insegno in onda prima del Tg2 sulla seconda rete del servizio pubblico.
Ora, con una share che è scesa fin sotto il 2%, con Rai Pubblicità tutt’altro che adagiata in placide acque e con la redazione del Tg2 in protesta per il “traino inesistente” a livello di ascolti, la cosa più facile sarebbe stata chiudere Il Mercante in Fiera e tante care cose. Difficile però, se il programma va in onda su TeleMeloni e il conduttore di Meloni è caro amico. Quindi niente, arriva il tentativo di far partecipare al programma ospiti vip: non si sa mai, il trucco è vecchio ma magari funziona. Il primo a ‘sacrificarsi’ è Carlo Conti che si presenta in tenuta sportiva con la faccia di chi pensa “ma non era meglio lasciare tutto solo nelle gif con Cloris Brosca?”. L’escamotage non funziona e il game resta sempre intorno a quel numero di ascoltatori lì, pochi.
Insegno, nel mentre, si sfoga: nessuno gli dà fiducia – dice – e sta pagando a caro prezzo la sua amicizia con la premier. Uno cerca di capirlo, ci prova pure a mettersi nei suoi panni, ma poi gli viene in mente che “il pacchetto Pino” comprende anche la conduzione di uno dei programmi di maggior successo di RaiUno, L’Eredità e siccome siamo gente semplice, che vive di proverbi, ecco il tranchant “chi troppo vuole nulla stringe” affacciarsi alla memoria. Oltrettutto, con questi chiari di luna nera (l’ammiraglia del servizio pubblico è l’unica che “tiene”, in un domino di insuccessi targati Telemeloni e mentre a RaiTre restano solo i distrubutori automatici di caffè), chi vorrebbe rischiare di abbasare la share de L’Eredità, confermando la conduzione di Insegno? Di sicuro non Banijay, che produce e possiede il format e può quindi decidere, in accordo coi vertici Rai, il conduttore.
Secondo il Corriere della Sera la decisione è presa: Insinna titolare, Insegno “panchina”. Che poi, la beffa di delle prime tre lettere del cognome uguali, va bè, lasciamo perdere. A FQMagazine fonti Rai fanno sapere che il dado non è tratto ma poco ci manca. La cosa befferda o forse clamorosa, è che Pino Insegno a L’Eredità non lo aveva annunciato un passante a caso: lo avevano detto proprio i vertici Rai alla presentazione dei palinsesti. Marcia indietro, con il freno a mano tirato.
Aggiornamento: a pochi secondi dalla pubblicazione di questo articolo, Pino Insegno commenta l’indiscrezione del Corriere all’Adnkronos con un secco: “Parole in libertà di qualcuno…. Io non ce la faccio più a sentirvi”. Insomma, secondo il conduttore tutto fila liscio. E per fortuna, “le parole sono in libertà”. Non vediamo l’ora di indovinare la ghigliottina (il famoso gioco finale del programma).
Aggiornamento parte II: Dev’esserci un certo movimento nei corridoi di Viale Mazzini e no, non una merenda collettiva per fare team bulding. Alle 17 circa i vertici ci tengono a far sapere, attraverso Lapresse e come qui anticipato, che “la decisione sulla conduzione de L’Eredità, qualunque sia, non è stata presa. Lo decideremo assieme a Banijay Italia entro novembre”.