Drammatica testimonianza sulla strage a Gaza nel corso della trasmissione Coffee break (La7): collegata telefonicamente in diretta c’è Suor Nabila Saleh, appartenente alla Congregazione delle Suore del Santo Rosario, e già preside della scuola parrocchiale Zahwa Arafat,, la più grande della Striscia con i suoi 1250 alunni, rimasta distrutta dai bombardamenti israeliani.
La religiosa attualmente si trova a est di Gaza, nella chiesa della Sacra Famiglia, che dà a 700 cristiani . E racconta provata la situazione tragica di questi giorni: “Sta peggiorando tutto, ogni giorno ci sono bombardamenti ovunque nel paese, non c’è cibo, non c’è acqua, nei negozi ormai non c’è più nulla. La gente cammina per le strade assieme agli anziani con una bandiera bianca. È una cosa che fa tremare il cuore – continua – Se sentiamo la paura noi adulti, figuratevi i bambini. Tra la popolazione c’è anche rabbia perché muore gente innocente e nessuno sa quanto durerà ancora questa guerra. La gente ormai è stanca di tutto e si chiede: perché stiamo pagando noi che non c’entriamo niente?“.
Alla domanda di Andrea Pancani, che le chiede se la popolazione di Gaza ha seguito le raccomandazioni di evacuazione da parte dell’esercito israeliano, suor Nabila Saleh risponde con legittima indignazione: “Immaginate oltre 2 milioni di persone che devono spostarsi dal loro paese ormai distrutto verso sud o verso oriente. Cosa è questo? Ma dove va la gente se non ci sono neppure le cose basilari come acqua, pane e luce? Non c’è nessun posto sicuro e in più, la gente muore per le strade anche a sud di Gaza, dove gli israeliani comunque bombardano. Questa è crudeltà e nessuno ai vertici ha il coraggio di dire: basta con questa guerra. Qui muoiono innocenti, non Hamas“.
“Maa Hamas usa la popolazione come scudi umani?”, chiede Pancani.
“Io non so dove sia Hamas – risponde la religiosa – Non so se sta sotto terra o altrove. So solo che la popolazione innocente sta pagando per Hamas il castigo. Qui c’è solo paura e distruzione. Basta, vogliamo la pace”.