Televisione

Marco Mengoni a Sanremo 2024: il nome giusto che mette d’accordo “Tele Meloni”, la Destra e la Sinistra. Ecco perché

Il cantautore è stato chiamato da Amadeus per partecipare come co-conduttore alla prima serata della kermesse, al via il 6 febbraio 2024. Un modo per sparigliare le carte e conquistare la platea televisiva e politica con un nome che mette tutti d'accordo

Immaginiamo che il cellulare di Amadeus, in queste settimane, sia rovente. Il direttore artistico e conduttore (per l’ultimo anno?) del Festival di Sanremo avrà ricevuto molte canzoni da parte di tanti artisti che non vedono l’ora di partecipare in gara tra i Big, la kermesse è ormai considerata la Champions League della musica italiana, ma anche ‘segnalazioni’ – come è normale avviene – per eventuali comparsate di soubrette o aspiranti giornaliste sul palco più desiderato d’Italia. Del resto l’edizione di quest’anno del Festival nasce sotto quella che è stata ribattezzata dagli esperti televisivi “Tele Meloni”, ossia la nuova Rai governata dal Centro-Destra. Ma si sa, Amadeus è un cavallo di razza che mira sempre alla meritocrazia. Uno dei pochi uomini granitici rimasti, in una palude di “yes men”. Così, dopo l’annuncio dei cantanti in gara che si presenteranno tra loro nel corso delle serate, ecco l’asso nella manica. Il primo di una lunga serie. E naturalmente la carta segreta è stata scoperta dallo stesso Amadeus, durante il primo appuntamento di “Viva Rai2” dall’amico Fiorello: Marco Mengoni non solo sarà il superospite della prima puntata, ma anche il co-conduttore.

“Se Ama mi chiama ci vado. In gara? Fra 10 anni”, aveva detto l’artista a Il Corriere della Sera cinque giorni fa, in occasione del suo tour europeo. Un piccolo spoiler che poi è diventato realtà. Dunque Amadeus è andato sul sicuro perché ha scelto un nome che mette tutti d’accordo. Dal versante “Tele Meloni” nessuno può fiatare. È vero che Mengoni ha le idee molto chiare sui diritti della comunità LGBTQ+, dei più fragili e su temi come l’ambiente in netta contrapposizione con il primo partito d’Italia e il Governo, ma è anche l’artista amato da tutte le mamme, le nonne, i bambini, le zie, i ragazzi di tutta Italia. La famiglia viene sempre al primo posto, ce lo ricorda spesso anche la premier. Dunque chi – tra coloro che fanno parte di quella parte politica e che ci governa – non ha chiesto un biglietto per uno dei concerti di Mengoni o addirittura un pass per stringergli la mano? Quindi avanti tutti, Mengoni promosso tra gli applausi della maggioranza politica del Paese.

Da Sinistra, invece, il gioco è più facile e non c’è nulla da dire. Le parole dell’artista in ogni intervista sono chiare: “L’Italia non deve fare passi indietro sui diritti, non dobbiamo avere paura di far sentire la nostra voce”. Parole che possono sembrare uno dei temi politici di Elly Schlein, la segretaria del PD. Quindi anche da questa parte applausi a scena aperta.

Insomma un gran bel successo di comunicazione ma anche una bella mossa artistica da parte di Amadeus, della manager di Mengoni, Marta Donà, e dello stesso artista che si è voluto mettere in gioco. “Bisognerà essere pronti a tutti per Sanremo – ha commentato a caldo al TG1 il cantante -: è un po’ come un test di cultura generale”.