“Dimissioni, conflitto d’interesse evidente“. I carabinieri del Soarda (antibracconaggio) lo hanno sorpreso domenica, al suo capanno di caccia, con gli anellini dei richiami vivi contraffatti. E per questo gli hanno contestato due reati (articolo 468 e 471 del codice penale, che prevedono anche il carcere). La sorte ha voluto che il protagonista fosse il consigliere in Regione Lombardia di Fratelli d’Italia, Carlo Bravo, attuale vicepresidente della commissione Agricoltura e – da ex presidente dell’Associazione cacciatori lombardi – strenuo difensore delle istanze delle doppiette, nei confronti del quale le opposizioni ne chiedono le dimissioni. Bravo, in questi pochi mesi di legislatura, si è occupato di modificare la legge regionale – e qui viene il bello – proprio in materia di anellini dei richiami vivi. Come? Allentando le misure e rendendo più difficili i controlli.
“Ha talmente voluto la modifica alla legge regionale sulla caccia – hanno scritto in una nota Pd, 5 stelle, Patto Civico e Alleanza Verdi-Sinistra dopo la vicenda denunciata da ilFattoQuotidiano.it – allentando le regole perché quelle esistenti erano troppo rigide, che poi l’ha addirittura violata, stando alla ricostruzione che ne danno i carabinieri del Soarda. Al netto della vicenda giudiziaria che farà il suo corso – continuano le opposizioni – l’episodio di domenica ha reso ancor più evidente il conflitto di interesse di cui Bravo, insieme al presidente Massardi, è protagonista. Il vicepresidente di Fratelli d’Italia della commissione Agricoltura, si è dimostrato inaffidabile e inadeguato, screditando le istituzioni e l’intera categoria dei cacciatori. Bravo ricopre un ruolo istituzionale di primo piano attraverso il quale favorisce forzature legislative che mettono costantemente la Lombardia a rischio di ricorsi e sanzioni”.
E ancora: “Invitiamo Bravo a risparmiarci il vittimismo, inascoltabile per chi esercita quella posizione di potere, e a dimettersi dalla vicepresidenza della Commissione. Se non altro, per dignità e rispetto del ruolo istituzionale. Martedì in Aula proporremo una mozione urgente per invitarlo alle dimissioni. L’VIII Commissione, dovrebbe occuparsi di agricoltura, di montagna e di foreste e riveste un ruolo cruciale in un territorio come la Lombardia. Ma pare che questo importi poco in maggioranza, visto l’imbarazzante comportamento della sua presidenza. All’Assessore all’Agricoltura chiediamo di prendere posizione e di far in modo che, nell’interesse dei lombardi, si affrontino le vere urgenze”.
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