È il giorno del controesame per la giovane che accusa Ciro Grillo (figlio di Beppe, fondatore di M5s), Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia di stupro. Ieri la studentessa, 23 anni, ha risposto alle domande del procuratore di Tempio Pausania Gregorio Capasso e della parte civile rappresentata dagli avvocati Giulia Bongiorno e Dario Romano. “Mi hanno costretta a bere, poi il black out. Ero paralizzata, non riuscivo a muovermi. E dopo la stupro ho tentato più volte il suicidio” ha detto ripercorrendo quanto avvenuto nella notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019 nella villa in Costa Smeralda.
Le dichiarazione sul bacio – “Ci saranno tutte le domande dei legali degli imputati e le contestazioni – ha spiegato l’avvocato Gennaro Velle, che difende Corsiglia – È importante valutare la credibilità della denunciante. Il processo si gioca sulla credibilità e l’attendibilità della ragazza – ha chiarito il legale – Certamente ci sono elementi di contraddizione rispetto alle dichiarazioni rese dall’altra ragazza e rispetto a elementi ulteriori, a cominciare dai contenuti dei telefoni”. In aula si ritornerà sul presunto bacio tra Ciro Grillo e la ragazza, che ieri avrebbe detto di non ricordare. L’amica, invece, nelle due udienze di settembre, aveva parlato proprio di quel bacio in discoteca: “Non è stata la sola a parlare del bacio, anche un altro testimone che era presente al Billionaire ha visto il bacio”, ha ricordato Velle. Altra questione che potrebbe emergere oggi sono i video sui rapporti sessuali tra la studentessa e gli imputati girati nella villetta della famiglia Grillo a Porto Cervo e che potrebbero essere mostrati in aula. Sui tempi della sentenza si naviga a vista: “Bisogna ancora sentire i testi di parte civile e i consulenti, prima di arrivare agli esami dei ragazzi (gli imputati, ndr) c’è ancora tempo”.
La legale della ragazza: “Caccia all’errore” – “Quella di oggi è un’udienza nella quale gli avvocati degli imputati, facendo il loro lavoro, stanno facendo una serie di domande di caccia all’errore. Come spesso capita in questi processi, è come se la persona offesa che ha denunciato qualcosa di grave fosse improvvisamente sul banco degli imputati e, quindi, ci sono una serie di domande su come è vestita – ha detto l’avvocata Giulia Bongiorno, legale della ragazza – sulle precedenti frequentazioni, sulla scuola cattolica, dirette a tratteggiare una personalità che la mia assistita ha sempre respinto”.
“Anche nelle chat la mia assistita ha riferito che in realtà per lei il sesso è sacro – dice ancora Bongiorno- Ci sono delle chat che sono come le scatole nere degli aerei. Nella scatola nera, cioè, si trova la verità e nella chat lei dice che per lei il sesso è sacro. Una cosa è scherzare, avere atteggiamenti amichevoli, ma a lei dava fastidio quando una norvegese veniva considerata una persona leggera”. “È una persona che ha avuto sicuramente dei flirt ma per lei è il sesso è sacro, sacro, sacro- dice ancora l’avvocata Bongiorno – Questa è la linea che emerge in maniera documentale. E oggi si sta parlando della tuta e di come era vestita…“.
Alla domanda se è in corso in aula una vittimizzazione secondaria sulla ragazza che avrebbe subito il presunto stupro di gruppo, l’avvocata Bongiorno replica: “In Italia è abbastanza frequente che si facciano domande dirette a screditare i testi, capita sempre. Io non metto sul banco degli imputati gli avvocati. Io assisto in questo momento una ragazza che ieri ha dovuto rivivere questa vicenda e che la notte scorsa non ha chiuso occhio. In aula è stato ascoltato un audio, collocabile nei giorni successivi la presunta violenza di gruppo, con la voce della ragazza nel quale raccontava il 29 luglio (quindi successivamente alla data del 16 e 17 luglio 2019) a una amica di non essere voluta andare nei mesi precedenti al Bar Magenta a Milano per non dover incontrare ragazzi con i quali aveva avuto delle precedenti frequentazioni. In un altro audio la ragazza, poi, distingue tra flirt e rapporti sessuali, che lei dice di aver avuto solo con l’unico fidanzato Nick, mentre i flirt sono semplici amicizie.
Il legale di un imputato: “Domande per ricostruire i fatti” – “Tutte le domande poste oggi non vengono fatte per vittimizzare la denunciante – dice all’Ansa l’avvocato Gennaro Velle – Sono domande che servono per ricostruire i fatti – ha chiarito l’avvocato – quindi anche capire come fosse vestita ha un’importanza”. Stesso criterio per le chat: “perché si valuta l’attendibilità e la credibilità della testimone”.