Sul tribunale di competenza del procedimento sul cosiddetto falso complotto Eni dovrà esprimersi la Cassazione. Lo ha deciso il gup di Milano, Cristian Mariani, davanti alla quale si sta celebrando l’udienza preliminare con 15 imputati. Il giudice ha deciso di trasmettere gli atti alla Suprema corte, affinché si esprima sulla eccezione di competenza territoriale sollevata in particolare dagli avvocati Francesco Centonze e Matteo Bozzone. Sarà dunque la Cassazione a decidere se il processo può rimanere nel capoluogo lombardo o dovrà ritraslocare a Brescia, oppure ancora essere trasmesso a Roma o a Potenza. Un passaggio, questo, che però non ha alcun effetto sospensivo sul processo che quindi va avanti.

Tra gli imputati ci sono l’avvocato Piero Amara e il suo ex collaboratore Giuseppe Calafiore, l’ex manager Vincenzo Armanna e l’ex capo degli Affari legali Massimo Mantovani, entrambi licenziati da Eni, e l’ex numero tre del gruppo Antonio Vella. Il giudice – che ha pure rigettato le altre questioni preliminari e ha emesso sentenza di non luogo a procedere per il capo di imputazione che riguarda un caso di frode in commercio su greggio – ha ritenuto il tema della competenza territoriale complesso. Ora la parola passa ai pm che con la loro discussione ribadiranno la richiesta di processo per gli imputati.

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