Indi Gregory, la bimba di 8 mesi affetta da una malattia genetica incurabile, è ormai cittadina italiana e per questo come richiesto dai genitori le autorità si stanno muovendo. “Ieri nel primo pomeriggio, su richiesta dei familiari di Indi Gregory, il Console italiano a Manchester nella sua funzione di giudice tutelare ha emesso un provvedimento di urgenza, dichiarando la competenza del giudice italiano e autorizzando l’adozione del piano terapeutico proposto dall’ospedale Bambino Gesù di Roma e il trasferimento della minore a Roma. Ha anche nominato un curatore speciale per gestire le procedure. Il decreto – fanno sapere i legali della famiglia – è stato comunicato dal curatore al direttore generale dell’ospedale britannico al fine di favorire la auspicabile collaborazione tra le autorità sanitarie dei due Paesi ed evitare un conflitto di giurisdizione”.
La piccola è ricoverata all’ospedale Queen Medical Center di Nottingham e dopo una battiglia legale i giudici hanno deciso che i medici possono interrompere i trattamenti che tengono in vita la bimba. Oggi, alle 15 italiane, il giudice inglese Robert Peel potrebbe di nuovo decidere di terminare l’esistenza della piccola “per il suo miglior interesse”.
Il padre della piccola intervistato dai media italiana ha detto che “l’Italia per mia figlia Indi è davvero l’ultima speranza. Non staccate la spina ora. Stiamo vivendo momenti tragici. Ieri il tribunale ci ha chiesto come vogliamo far morire nostra figlia: se in ospedale, in hospice o a casa. Noi abbiamo chiesto a casa e una revisione del protocollo delle cure palliative che ne accelerano la morte. Ma la sanità e i tribunali britannici vogliono negarci anche questo”.
Quindi le speranze di un trasferimento di Indi in Italia sono svanite? “Non ancora. Quello è un processo separato per cui sono in corso trattative anche a livello politico. O magari il giudice si pronuncerà in tal senso. Non lo sappiamo. Sappiamo bene che Indi non può essere curata. Ma c’è il caso di un bambino americano che, con la stessa sindrome, a 9 anni è ancora vivo. Anche Indi, con il trattamento giusto in Italia, potrebbe ancora vivere mesi o forse anni”.