Ma "la prudenza pastorale" esige che "non venga consentito qualora si verificasse pericolo di scandalo"
Nulla osta al fatto che anche le persone transessuali possano chiedere e ricevere il battesimo. Possono anche essere madrine, padrini e testimoni di nozze in chiesa. Via libera anche a padrini omosessuali che convivono con un’altra persona, basta che conducano “una vita conforme alla fede”. Sono le indicazioni che arrivano dal Dicastero per la Dottrina della Fede, guidato dal cardinale Victor Manuel Fernandez, e sono esplicitamente approvate dal Papa che ha controfirmato il documento datato 31 ottobre.
Le risposte ad alcuni quesiti che erano stati inviati al Dicastero a luglio 2023 da monsignor José Negri, vescovo di Santo Amaro in Brasile, sono in punta di diritto canonico. Ma è immaginabile che scateneranno un dibattito. Se per ricevere il battesimo è difficile immaginare l’esclusione da parte della Chiesa delle persone adulte che lo chiedono, per quanto riguarda la figura dei padrini di battesimo e di testimoni di nozze, ovvero le persone chiamate a sostenere gli interessati nella fede, le indicazioni del Vaticano sono forse senza precedenti. D’altronde l’argentino Fernandez risponde all’appello – “todos, todos, todos” – con il quale il Pontefice ha più volto chiesto di accogliere tutti nella Chiesa.
“Un transessuale, che si fosse anche sottoposto a trattamento ormonale e ad intervento chirurgico di riattribuzione di sesso, può ricevere il battesimo, alle medesime condizioni degli altri fedeli, se non vi sono situazioni in cui c’è il rischio di generare pubblico scandalo o disorientamento nei fedeli. Nel caso di bambini o adolescenti con problematiche di natura transessuale, se ben preparati e disposti, questi possono ricevere il Battesimo”, è l’indicazione del Vaticano. Una persona trans può essere anche testimone di nozze o padrino di un battezzato: “A determinate condizioni, si può ammettere al compito di padrino o madrina un transessuale adulto che si fosse anche sottoposto a trattamento ormonale e a intervento chirurgico di riattribuzione di sesso. Non costituendo però tale compito un diritto, la prudenza pastorale esige che esso non venga consentito qualora si verificasse pericolo di scandalo”.
Si affronta anche il tema dei genitori gay o di quelli che hanno avuto il figlio attraverso la gestazione per altri. “Due persone omoaffettive possono figurare come genitori di un bambino, che deve essere battezzato, e che fu adottato o ottenuto con altri metodi come l’utero in affitto?”, chiedeva al Vaticano il vescovo del Brasile. La risposta del Dicastero della Fede: “Perché il bambino venga battezzato ci deve essere la fondata speranza che sarà educato nella religione cattolica“.
Una persona omoaffettiva e che convive può essere padrino di un battezzato? “A norma del can. 874 § 1, 1o e 3o CIC, può essere padrino o madrina chi ne possegga l’attitudine e “conduce una vita conforme alla fede e all’incarico che assume”. Diverso però – e qui finiscono le aperture – il caso di “una stabile e dichiarata relazione more uxorio, ben conosciuta dalla comunità”, scrive il dicastero della Dottrina della fede. “In ogni caso – fa presente il dicastero – la debita prudenza pastorale esige che ogni situazione sia saggiamente ponderata, per salvaguardare il sacramento del battesimo e soprattutto la sua ricezione, che è bene prezioso da tutelare, poiché necessaria per la salvezza. Nello stesso tempo, occorre considerare il valore reale che la comunità ecclesiale conferisce ai compiti di padrino e madrina, il ruolo che questi hanno nella comunità e la considerazione da loro mostrata nei confronti dell’insegnamento della Chiesa. Infine, è da tenere in conto anche la possibilità che vi sia un’altra persona della cerchia famigliare a farsi garante della corretta trasmissione al battezzando della fede cattolica, sapendo che si può comunque assistere il battezzando, durante il rito, non solo come padrino o madrina ma, altresì, come testimoni dell’atto battesimale”.