Protesta delle opposizioni alla Camera. Il motivo? Secondo fonti parlamentari l’iter del ddl costituzionale sul premierato partirà dal Senato e non da Montecitorio, come sembrava inizialmente, dato che a Palazzo Madama è già in corso l’iter dell’autonomia differenziata e dato che il Senato è impegnato con la legge di bilancio.
La prima a prendere la parola in Aula chiedendo una convocazione urgente di una capigruppo è la deputata Pd Simona Bonafè: “Da notizie di stampa apprendiamo che la motivazione di questo spostamento è dovuta all’appartenenza politica del presidente della Camera e del presidente della prima commissione che non danno evidentemente sufficienti garanzie sull’iter del provvedimento – spiega la dem – Se fosse così sarebbe gravissimo, di una gravità inaudita”. Il presidente della Camera, infatti, è Lorenzo Fontana, in quota Lega, mentre il presidente della Commissione Affari Costituzionali di Montecitorio è Nazario Pagano, di Forza Italia. Diversa la situazione al Senato dove il presidente è Ignazio La Russa, fedelissimo di Giorgia Meloni, e la Commissione è presieduta da Italo Balboni, anche lui in quota Fratelli d’Italia.
“Il dubbio che viene è che si stia considerando questa Camera come una succursale del Senato ecco perché chiediamo che venga convocata con urgenza una capigruppo per capire se queste notizie corrispondono al vero”, aggiunge Bonafè.
Dopo di lei, a prendere la parola, è Marco Grimaldi di Alleanza Versi Sinistra. Sottolineando che era stata la stessa presidente del Consiglio a inizio anno a dire “che ci sarebbe stata maggiore attenzione verso quest’Aula”, Grimaldi parla ormai di un “monocameralismo di fatto” dove la gran parte dei provvedimenti passano prima per Palazzo Madama.
Per questo anche lui chiede “una conferenza dei presidenti urgente perché inizia a esserci qualcosa di sospetto nel rapporto con la Camera dei deputati”. “È incredibile che si continui a dire che al Senato ci sarebbero regolamenti più facili e che magari i presidente di quel ramo del parlamento darebbe maggiori garanzie all’iter di questi provvedimenti – aggiunge – io credo che davanti a queste illazioni siano la maggioranza stessa e la presidenza della Camera stessa a dover dire qualcosa”.