Un Airbus A321 è partito dall’aeroporto di Stansted di Londra alla volta di Orlando ma, raggiunti i 14.500 piedi d’altezza – equiparabili a 3 mila metri – ha dovuto fare dietrofront a causa dell’assenza di due finestrini a bordo. Sul volo commerciale erano presenti i tre piloti, un ingegnere, un responsabile del carico, sei membri dell’equipaggio di cabina e nove passeggeri, anche se nessuno si era accorto dell’insolita mancanza. A far scattare il dubbio a qualche viaggiatore è stata la temperatura eccessivamente bassa e i forti rumori all’interno della cabina. Superata la mezz’ora di volo, il personale di bordo si è reso conto del problema.
Come riportato dall’Air Accidents Investigation Branch (AAIB), che si occupa di analizzare ogni tipo di incidente aeronautico accaduto nel Regno Unito, il velivolo costretto al ritorno nell’aeroporto di partenza, era stato utilizzato il giorno prima per effettuare delle riprese (non si conosce di che tipo). A danneggiarlo – sempre secondo l’AAIB – sarebbero state delle potenti luci installate vicino all’aereo per “dare l’illusione dell’alba”. La luminosità artificiale sarebbe però dovuta essere posizionata a non meno di 10 metri dall’oggetto illuminato, prassi che pare non essere stata rispettata.
Una volta parcheggiato l’Airbus, è stata effettuata un’ispezione che ha rivelato la mancanza dei vetri interni ed esterni e della guarnizione in gomma di due gruppi di finestrini. L’unico oggetto che occupava lo spazio vuoto era il vetro antigraffio, un pezzo di plastica pensato per impedire ai passeggeri di toccarne la parte esterna. Nonostante ciò, durante la tratta “la cabina era rimasta normalmente pressurizzata”, riporta il verbale. L’inconveniente avrebbe potuto avere “conseguenze più gravi“, ma fortunatamente, sono atterrati tutti sani e salvi.