Il pressing di Forza Italia sul decreto Anticipi – il decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio – si infrange come inevitabile contro l’assenza di risorse. Durante la riunione dell’Ufficio di presidenza della Commissione Bilancio del Senato si è deciso infatti che saranno valutati solamente gli emendamenti “non onerosi”. Quelli cioè che non comportano una spesa. Nessuna chance dunque per la proroga del Superbonus a condizione che entro la fine del 2023 siano stati eseguiti almeno il 60% dei lavori, chiesta dagli azzurri e – con un emendamento identico – dal M5s. Anche se il senatore di FI Dario Damiani, uno dei relatori, ostenta ancora ottimismo sostenendo che “si vedrà se è possibile trovare una soluzione che non comporti una spesa”, ipotesi decisamente improbabile.
La decisione del governo di suddividere gli emendamenti tra quelli che prevedono coperture e quelli “ordinamentali”, ossia senza aggravio di spesa, concentrandosi solo sugli “ordinamentali”, viene rispedita al mittente dalle opposizioni. “Riteniamo inaccettabile che il Parlamento sia esautorato tanto sul dl Anticipi, quanto sulla legge di Bilancio”, protestano i senatori dem Antonio Nicita, vicepresidente del gruppo Pd, e Daniele Manca, capogruppo Pd in commissione Bilancio. “Abbiamo chiesto che si analizzino tutti gli emendamenti, senza chiedere segnalati, perché vi sono moltissime urgenze, dalla sanità al lavoro, dalle politiche industriali al disagio sociale alle quali il governo non sta dando alcuna risposta credibile. Il governo ha il dovere di esaminare le proposte dei parlamentari e di trovare le risorse anche rimodulando i propri disegni di legge. Diciamo no a museruole ai parlamentari e mancette ai gruppi per tenere buoni alcuni peones“.
Intanto la capogruppo dei senatori azzurri, Licia Ronzulli, intervistata dalla Stampa, sostiene che la decisione di presentare emendamenti al decreto non è in contraddizione con l’accordo di maggioranza sulla inemendabilità della manovra: “L’accordo prevede la possibilità di presentare emendamenti al decreto Anticipi e Forza Italia sta facendo la sua parte. Posso dire che saranno scongiurati tagli alla pensione di vecchiaia dei medici e di tutti coloro che lavorano nel settore della sanità”. Quindi, delle modifiche al testo “inemendabile” alla fine ci saranno. Quanto alla possibilità di qualche “scherzetto” in commissione Bilancio, dove i voti dei senatori Lotito e Damiani sono decisivi, per Ronzulli si tratta di una “speranza, vana, dell’opposizione. I senatori Lotito e Damiani hanno sempre dato un contributo di grande competenza, improntato sempre alla lealtà e facendo valere le ragioni di Forza Italia”.