“Andate all’inferno, Hitler aveva ragione su di voi ebrei”: è quanto pubblicato su Instagram da una giovane docente di matematica dell’Istituto straniero H-Farm di Roncade. Un post finito nella bufera al punto che la professoressa è stata sospesa dalla scuola per il massimo dei giorni previsti dal contratto. A far scoppiare il caso – che ha suscitato l’indignazione del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, intervenuto chiedendo al legale rappresentante dell’istituto informazioni esaustive e immediate sui fatti – è stata una studentessa che ha intercettato il post, ne ha catturato uno screenshot condividendolo con i genitori che l’hanno diffuso tra le chat delle famiglie.

Parole, quella della professoressa, nata in Libano e specializzata in matematica all’Università Americana di Dubai, che non sono piaciute per nulla ai vertici dell’istituto che, con una nota ufficiale, hanno preso le distanze dalla loro dipendente: “Siamo venuti a sapere del post di una nostra docente da una segnalazione, essendo il profilo della professoressa privato. Naturalmente quanto riportato nello screenshot è quanto di più lontano ci sia dai valori in cui crede la nostra scuola come la pace, l’inclusività, la tolleranza, il riconoscimento e il rispetto di ogni cultura e religione. Abbiamo immediatamente cercato di ricostruire l’accaduto chiedendo all’insegnante la veridicità della notizia che lei ha ammesso rendendosi conto della gravità del fatto. E’ stato fissato immediatamente un incontro con lei così da avere un confronto diretto oltre che un momento di condivisione e comprensione dell’accaduto”.

Un intervento, quello della dirigenza che ha coinvolto tutta la comunità educante: in primis gli studenti, la diretta interessata, i docenti e le famiglie degli alunni. I vertici della scuola con la professoressa hanno incontrato tutte le classi nelle quali insegna per stabilire un momento di relazione e confronto diretto oltre a tutti i ragazzi fino al primo anno della scuola secondaria di primo grado per affrontare l’argomento usando linguaggio e riferimenti adatti alle differenti classi di età.

“Nei confronti della docente procederemo – fa sapere la dirigenza – alla sospensione formale dalle attività lavorative e si assumeranno tutte le misure necessarie per garantire il benessere della comunità scolastiche. Si continuerà ad investire su un programma di restorative justice coinvolgendo tutta la comunità e cercando di cogliere da questo momento difficile, un’occasione di riflessione e crescita”. Dal canto suo Valditara ha specificato che trattandosi di una scuola straniera non vigilata dal ministero, l’iter disciplinare di accertamento e di eventuale sanzione può essere avviato solo dall’istituto stesso. “L’odio razziale e le discriminazioni di ogni tipo sono incompatibili con i principi della nostra scuola che è la scuola costituzionale, improntata al rispetto della persona. Come ministero metteremo in campo tutte le azioni necessarie a debellare atteggiamenti simili”, ha detto il ministro.

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