Ha urlato “Allah Akbar” e ha tentato di afferrare un coltello per colpire le forze dell’ordine. La sera del 29 agosto nella stazione della metropolitana di Cadorna, la polizia di Stato di Milano ha arrestato Chouial Yassine: un cittadino algerino di 37 anni destinatario di un mandato di cattura internazionale per partecipazione ad associazione terroristica. I poliziotti della Digos hanno scoperto che l’uomo, sconosciuto alle forze di polizia italiane, era ricercato in Algeria sin dal 2015 perché ritenuto membro delle milizie dello Stato Islamico e impiegato sul fronte siro-iracheno. Avrebbe lasciato il suo Paese d’origine per andare a “combattere” in Siria per l’Isis, di cui era un appartenente.

Chouial Yassine – senza fissa dimora né documenti – ha dichiarato che dormiva in una moschea in zona Lampugnano a Milano. “Mi piace l’Italia, ci vivo da un anno” ha detto Yassine, che ha dato il consenso alla sua estradizione. L’uomo si è qualificato come un “ambulante di ricariche telefoniche” davanti alla quinta corte d’appello presieduta da Francesca Vitale.

L’uomo, su disposizione della corte d’Appello di Milano competente per la procedura di estradizione, per la quale il ministro della Giustizia ha già dato l’assenso, è stato portato nel carcere di San Vittore. Sarà estradato in Algeria il prossimo 22 novembre.

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