La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo in videocollegamento all’Assemblea nazionale della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, tocca il tema della situazione economica del Paese e dei bassi salari. Lo fa bocciando nuovamente il salario minimo proposto dalle opposizioni con una proposta unitaria (con l’eccezione di Italia Viva). “Il problema dei bassi salari non si risolve secondo noi con il salario minimo orario – afferma Meloni – e io credo che in cuor loro lo sappiano anche coloro che dicono oggi che è la cosa più importante che si possa fare e che quando erano al governo si son ben guardati dal realizzare questa misura”.
Per Meloni “la stagnazione di tutti i salari negli ultimi trent’anni” è stata causata “da una crescita troppo bassa” causata a sua volta dalla “debolezza della politica” perché “ci sono stati 68 governi in 75 anni”.
La presidente del Consiglio lega tutte queste problematiche a un unico problema: “In questi 75 anni sono cambiati i protagonisti, i partiti, le leggi elettorali però l’instabilità è sempre rimasta la stessa. L’unica cosa che non è cambiata mai è la base del sistema, cioè la Costituzione – dice – E qui è dove ora abbiamo avuto il coraggio d’intervenire con la riforma costituzionale che introduce l’elezione diretta del capo del governo”. Riforma su cui “noi cercheremo il consenso ampio necessario in Parlamento però se non sarà possibile saranno gli italiani a doversi esprimere con un referendum. Io confido che gli italiani non si faranno scappare questa occasione di realizzare la madre di tutte le riforme”, conclude Meloni.